Perché i profughi ucraini potranno essere accolti in Italia e in Europa: la direttiva Ue del 2001
Da ieri sono iniziati gli arrivi di cittadini ucraini che scappano dalla guerra, dopo cinque giorni di invasione da parte della Russia. Gli sfollati entrano in Italia dal confine con l'Austria di Tarvisio (Udine) e con la Slovenia di Fernetti (Trieste). Gli ingressi sono proseguiti nella notte, e solo nella giornata di ieri ne sarebbero entrati circa 400. I cittadini ucraini hanno la possibilità di restare sul territorio dell'Unione novanta giorni senza richiedere asilo, grazie a un'esenzione dei visti.
Viaggiano a bordo di pullman, furgoni, auto private, e tutti sarebbero in buone condizioni di salute, sebbene siano stati costretti alla fuga dai bombardamenti. Si tratta quasi esclusivamente di donne e bambini, che vengono sottoposti ai controlli di frontiera da parte delle forze dell'ordine. Il loro obiettivo è raggiungere parenti, amici e conoscenti, sono pochi quelli che hanno occupato uno degli alloggi messi a disposizione. A Trento ne sono arrivati sedici, donne e bambini, che si sono ricongiunti a familiari già residenti nella Regione. Altri invece sono ospiti dell'ostello messo a disposizione dal Comune.
Altri profughi hanno trovato invece rifugio in Germania, a Schwerin, capoluogo del Meclemburgo-Pomerania anteriore, attraverso il confine tra Germania e Polonia. Secondo quanto comunicato dal governo del Land, si tratta di circa 20 persone, anche in questo caso soprattutto donne e bambini.
Cosa è la direttiva 55 del 2001
Molti Paesi già hanno chiesto l'attuazione della direttiva per la "Protezione temporanea in caso di afflusso massiccio di sfollati", approvata nel 2001 ma mai applicata. Permette l'accoglienza collettiva di grandi numeri di profughi in Ue, soprattutto nel caso vi siano conflitti in corso, violenze o violazioni dei diritti umani, per persone che non possono rientrare nei propri Paesi d'origine. La protezione temporanea è attuata in tutti i Paesi dell'Ue e deve essere il Consiglio Ue a deliberarla; può terminare se lo stesso Consiglio ritiene sicuro il ritorno degli sfollati nei loro Paesi di origine. Ha la durata di un anno e può essere rinnovata fino a due, e garantisce una protezione immediata e temporanea per gli sfollati e promuove una partecipazione equa e bilanciata da parte dei paesi dell'Ue che ricevono i profughi. Non impone però la distribuzione obbligatoria dei richiedenti asilo nei paesi dell'Ue. La Danimarca non ha mai recepito la direttiva, ed è uno dei motivi per cui la direttiva non è stata ancora applicata.
La decisione ufficiale verrà presa probabilmente giovedì 3 marzo. "Sarebbe il tempo giusto per applicare la direttiva di protezione temporanea, per dare la giusta protezione alle persone in fuga dall'Ucraina. È qualcosa che discuteremo oggi, tenendo in considerazione le varie posizioni degli Stati membri", ha dichiarato ieri la commissaria europea agli Affari interni, Ylva Johansson, al suo arrivo al Consiglio straordinario affari interni sull'Ucraina.