Cos’è “Io apro”: l’iniziativa dei ristoratori sponsorizzata da Salvini contro i decreti del Governo
L'ultima iniziativa rilanciata da Matteo Salvini sta spopolando sui social con l'hashtag #ioapro o #ioapro1501. Si tratta di un'iniziativa di alcuni ristoratori, che hanno deciso di non chiudere le proprie attività come prevedono i decreti del Governo, per contrastare la pandemia di Covid-19. Tutto parte da un ristoratore di Cagliari, che ha scritto su Facebook "non spengo la mia insegna" e ha lanciato una "protesta pacifica". La sua idea è spopolata sui social, e con il tam tam che si è generato tanti esercenti hanno deciso di lasciare le insegne accese e di accogliere clienti nei locali senza servirli. L'iniziativa a livello nazionale partirà il 15 gennaio, data contenuta nel secondo hashtag, con i locali che resteranno aperti anche a cena per il servizio al tavolo, ma non oltre le 22.
Tra gli sponsor di questa iniziativa, definita di "disobbedienza gentile" da parte degli organizzatori, c'è Matteo Salvini. Il leader della Lega si è schierato in questo modo al fianco dei ristoratori dopo l'ulteriore stretta del Governo con le misure anticovid. "Basta Conte e Renzi", ha annunciato Salvini in diretta su Facebook. "Ora parliamo di vita vera: dobbiamo essere cauti, portate le mascherine, distanze, ma c'è anche di diritto al lavoro e alla vita, altrettanto sacrosanto. Ora mi collego con Umberto animatore dell'iniziativa Ioapro".
L'iniziativa, spiega Salvini durante la diretta "non è portata avanti da fuorilegge, né da negazionisti, ma da migliaia di uomini e donne, piccoli imprenditori, artigiani, che vogliono pagare la gente, che vogliono lavorare". Si parte venerdì, "avranno dei protocolli molto rigidi, ma non ce la fanno più. Dicono che non riescono a pagare i fornitori, basta zone gialle, arancioni". Il ristoratore collegato con Salvini annuncia che venerdì sera apriranno sessantamila locali, violando le misure restrittive del Governo. "Hanno aderito 48 città, ci sono già tantissimi clienti che ci chiedono di riaprire – ha spiegato il ristoratore – Ci stiamo tutelando con una task force di avvocati per difendere noi e i clienti".