Cos’è il trimestre anti inflazione del governo Meloni e perché ci guadagneranno soprattutto le aziende
Il governo Meloni ha lanciato il "trimestre anti inflazione", l'iniziativa che da ottobre a dicembre di quest'anno dovrebbe vedere una serie di sconti o di prezzi ‘bloccati' in catene di supermercati e negozi. "Sono molto soddisfatto, è un successo", ha detto il ministro Urso dopo un incontro con le associazioni della grande distribuzione che ad agosto si erano tirate indietro e avevano rimandato tutte le decisioni, come Federalimentare e CentroMarca. La firma non è ancora arrivata, ma ci sarebbe la volontà di aderire da parte di diverse associazioni, tra cui Confcommercio e Confesercenti (per i negozi al dettaglio) e le associazioni dei farmacisti e dei parafarmacisti. Entro il 23 settembre sarà confermata la lista delle aziende.
Una bozza del protocollo che sarà firmato nei prossimi giorni, che Fanpage.it ha consultato, spiega che l'obiettivo del progetto è "favorire il contenimento dei prezzi per i beni di prima necessità, alimentari e non alimentari di largo consumo". Il problema è che non si indica da nessuna parte quali saranno, questi beni di prima necessità. Il motivo è che starà interamente alle aziende fare le proprie valutazioni e decidere su quali prodotti gli conviene fare uno sconto. Ecco come funzionerà, in pratica, il trimestre contro l'inflazione?
L'obiettivo è "offrire prezzi contenuti", ma non si specifica come
Stando al documento, le associazioni di negozi e supermercati si impegneranno a "promuovere azioni atte ad offrire una selezione di articoli a prezzi contenuti", e anche "a ‘non aumentare il prezzo' di tale selezione nel periodo di riferimento". Non è chiaro perché "non aumentare il prezzo" sia scritto tra virgolette, ma resta il fatto che comunque questo impegno dovrà mantenere il "rispetto della libertà d’impresa e delle rispettive strategie di mercato".
Si parla, quindi, di un generico impegno a offrire prezzi contenuti, senza contributi pubblici o altri interventi dello Stato. Le modalità per offrire questi prezzi potranno essere "flessibili", ad esempio "l’applicazione di prezzi fissi, attività promozionali, carrelli a prezzo scontato o unico, ecc.". Anche su questo, il protocollo non impegna le associazioni a fare nulla di specifico, ma si limita a fare qualche esempio.
I prodotti scontati li sceglieranno le aziende
C'è poi la questione principale: su quali prodotti ci saranno gli sconti? "Il paniere conterrà beni alimentari e anche altri prodotti a largo consumo, partecipano anche farmacie e parafarmacie. Un paniere sui quali tutti si impegnano a contenere i prezzi", ha risposto il ministro Urso. Ma il protocollo chiarisce che non ci sarà un elenco esatto di prodotti su cui ci si impegna a fare sconti o a bloccare i prezzi. A differenza di quanto avvenuto, ad esempio, con la Carta acquisti spesa, dal ministero non arriverà un elenco di alimentari e altri beni.
La scelta ricadrà interamente sui supermercati e i negozi che aderiranno. Nel testo si legge che tra i prodotti con prezzi calmierati ci potranno essere "anche i prodotti per l’infanzia e per la cura della persona". Ma il paniere vero e proprio sarà "definito da ciascuna impresa distributiva, anche sulla base del concreto supporto delle imprese delle filiere". Insomma, ciascuna azienda potrà decidere su cosa fare sconti, se le conviene o meno.
L'unico intervento deciso del governo è quello per escludere gli alcolici dalla lista. In più, ogni azienda dovrà "garantire la continuità dell’iniziativa per i prodotti selezionati in tutto il periodo dell’operazione commerciale", e nel caso "sostituire il prodotto con un altro appartenente alla stessa categoria se questi non è più disponibile".
Cosa avranno in cambio le associazioni di settore
Insomma, nel trimestre anti inflazione ci saranno una serie di aziende che si impegneranno a fare sconti su prodotti decisi da loro, secondo le loro esigenze commerciali. Il governo da parte sua si occuperà della promozione dell'iniziativa: ci sarà un bollino tricolore da apporre sui prodotti con prezzi calmierati e sulle vetrine dei negozi, oltre che tramite tv, radio e internet (anche riportando sul sito del ministero delle Imprese le aziende aderenti).
Oltre alla pubblicità promozionale, le aziende in cambio otterranno supporto politico. Infatti, si legge in conclusione del protocollo, il ministero delle Imprese e del Made in Italy riconosce "il rilevante contributo che la distribuzione moderna ed il commercio tradizionale stanno fornendo al raggiungimento dell’obiettivo di calmierare i prezzi dei beni di largo consumo". Per questo, nascerà un tavolo permanente di confronto dedicato ad "affrontare i problemi specifici del settore".
l ministro Urso ha detto che servirà a "lavorare insieme in maniera strutturale e continuativa per contenere i prezzi". Nel protocollo, però, l'indicazione è che servirà per "lavorare sulle situazioni che oggi creano ostacoli ad una maggiore efficienza nelle attività d’impresa", anche portando a "politiche di sostegno al settore". Insomma, uno spazio dove le associazioni di settore potranno far valere il proprio peso e fare richieste politiche al ministero.