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Covid 19

Cos’è il green pass rimodulato e cosa cambia dal 31 marzo con la roadmap del governo

Il governo deve ancora presentare la roadmap della fine delle restrizioni, ma al momento sappiamo che il 31 marzo scade lo stato di emergenza. Poi, da aprile a giugno, l’obbligo di green pass verrà eliminato progressivamente.
A cura di Tommaso Coluzzi
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Alla fine dello stato di emergenza mancano poco più di 20 giorni, ma cosa succederà dopo ancora non è chiaro. Draghi ha annunciato una serie di novità, che ancora non è chiaro se verranno accompagnate da un nuovo decreto Covid o semplicemente si lascerà scadere lo stato di emergenza e le misure correlate. Il governo ha spiegato che da aprile le Regioni non avranno più i colori, che le regole a scuola si alleggeriranno e che – in sostanza – l'emergenza vera e propria è finita. Si va verso una nuova normalità insomma, ma sarà con il green pass? Su questo le risposte tardano ad arrivare, complice anche – sicuramente – la guerra scoppiata in Ucraina, che ha catalizzato le attenzioni e l'impegno sul piano politico.

Il governo aveva promesso un piano, una roadmap in pochi giorni, che però non è mai arrivata. La situazione in Ucraina monopolizza l'attenzione – è chiaro – ma al momento la questione Covid viene rinviata settimana dopo settimana. Dal ministero della Salute, nei giorni scorsi, hanno parlato sia Speranza che il sottosegretario Sileri. Entrambi hanno detto la stessa cosa: valuteremo in base ai dati epidemiologici quando sarà il momento di prendere una decisione. Insomma, il governo prende tempo, ma intanto una bozza di piano c'è. È impossibile pensare che si deciderà tutto all'ultimo il 31 marzo prossimo.

Decaduti stato di emergenza e colori delle Regioni, l'unica regola che resterà in piedi sarà il green pass. Il piano del governo consiste nell'allentare gradualmente l'ultima restrizione, su cui però è stata basata tutta la seconda fase di gestione della pandemia di Covid in Italia. In sostanza si tratta di rimodulare il green pass, o inserire un green pass rimodulato. Perciò si dovrebbe partire con i luoghi all'aperto: ristoranti e bar prima di tutti (all'esterno), ma anche le altre attività che non si svolgono all'interno. Poi verrà il turno di negozi, uffici pubblici, poste e banche. Gli ultimi della lista dovrebbero essere i primi ad essere stati inseriti: bar e ristoranti al chiuso, ma anche cinema e teatri, palestre e piscine, trasporto pubblico a lunga percorrenza e locale. Tutto ciò dovrebbe accadere tra il 1 aprile e la metà di giugno, per arrivare all'inizio dell'estate praticamente senza più green pass.

Un discorso diverso sarà fatto per quanto riguarda il lavoro. Qui le voci critiche non mancano, già da ora, e la pressione sul governo sale. Sia la Lega che il Movimento 5 Stelle – per voce dei loro leader – stanno chiedendo di ripensare il super green pass per i lavoratori over 50 (e quello base per chi ne ha di meno) già dall'inizio di aprile. In tutto ciò c'è anche l'obbligo vaccinale contro il Covid in vigore per gli ultracinquantenni, che invece scadrà il 15 giugno. Su questo è praticamente impossibile un passo indietro del governo, anzi. Più volte si è parlato di una riflessione aperta sulla possibilità di confermare l'obbligo vaccinale per legge da una certa età in su. Soprattutto in vista dell'autunno, vera preoccupazione degli esperti in questo momento.

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