Cos’è il doppio risarcimento per voli cancellati o bagagli persi e quando scatta
Quando un volo aereo viene cancellato o parte molto in ritardo, così come quando il bagaglio viene smarrito, è possibile fare causa alla compagnia aerea e ottenere un risarcimento dei danni, se un tribunale dà ragione al passeggero. Questa è la compensazione per i cosiddetti danni patrimoniali, che nell'Unione europea per regolamento ha un limite forfettario di 600 euro. Ma quando il ritardo ha causato problemi più gravi, anche personali, si può chiedere un altro tipo di rimborso: quello per i cosiddetti danni morali.
Lo ha ribadito di recente la Corte di Cassazione, che si è trovata davanti un passeggero che aveva già ottenuto l'indennizzo per i danni economici dovuti alla cancellazione di un volo. Tuttavia, la persona coinvolta non era soddisfatta perché il viaggio cancellato le aveva anche impedito di partecipare al funerale del padre. Per questo, aveva chiesto che ci fosse anche un risarcimento morale.
Durante il processo ordinario, il tribunale aveva stabilito che il passeggero non avesse diritto al risarcimento aggiuntivo. Invece la Cassazione ha ricordato che un evento così grave merita il pagamento dei danni morali, perché di fatto si danneggia un diritto costituzionale della persona, anche se l'avvenimento in sé (un volo cancellato) non è così grave.
Nel caso specifico, la Cassazione ha valutato che mancare il funerale di un genitore danneggiasse il diritto alla famiglia, che è tutelato dalla Costituzione. Per questo ha rimandato indietro la causa, ordinando che il giudice stabilisca un rimborso per danni morali. Il principio vale per tutti, ma ovviamente a certe condizioni.
Non tutto ciò che è collegato a un volo cancellato può essere una lesione dei propri diritti costituzionali: deve avvenire qualcosa di grave, che vada al di là delle piccole offese tollerabili nella vita di tutti i giorni, e il danno causato non deve essere semplicemente un fastidio o un disagio, ma deve avere un effetto sulla vita della persona colpita.
Non è la prima sentenza della Cassazione che si occupa di rimborsi per ritardi nei trasporti: poche settimane fa ha riconosciuto il diritto al rimborso per "danno esistenziale" a un passeggero rimasto bloccato su un treno per quasi 24 ore, mentre in precedenza ha confermato il risarcimento a un turista che aveva perso una coincidenza per un ritardo di 45 minuti e così era arrivato al termine del suo viaggio con un giorno di ritardo. Sempre quest'anno altre sentenze hanno riconosciuto il danno morale anche per un bagaglio consegnato in ritardo o smarrito, a causa della limitazione della libertà di movimento.
In generale, quindi, si può cercare di ottenere un risarcimento per danni non patrimoniali quando si subisce un'irregolarità che, oltre alle conseguenze economiche, porta anche a una lesione dei propri diritti costituzionali. Che la situazione sia causata da un ritardo, dalla cancellazione di un treno o di un volo, oppure dalla gestione disattenta dei bagagli, il punto resta lo stesso: se vengono danneggiati gravemente i diritti, come quello alla libertà personale, o alla famiglia, può scattare il risarcimento dei danni morali. Va tenuto a mente, però, che si ha diritto a un indennizzo solo quando il ritardo o il disagio è stato causato dalla compagnia di trasporti, e non da circostanze eccezionali o fuori dal suo controllo.