Cos’è il bonus di fine anno 2023, quanto vale e chi lo può ricevere con lo stipendio in busta paga
Il premio di risultato è una pratica diffusa in molte aziende: è una forma di welfare aziendale, un pagamento ‘extra' rivolto ai dipendenti che il datore di lavoro non è sempre tenuto a effettuare, ma che può essere previsto dal contratto. Spesso arriva alla fine dell'anno, e per questo è chiamato anche bonus di fine anno.
Nel 2023, il governo Meloni ha previsto un incentivo in più per chi effettua questo tipo di pagamenti. La tassazione è ridotta al 5%, rispetto al 10% degli anni precedenti. Nel 2024 invece l'aliquota tornerà al 10%, con tutta probabilità, dato che nella legge di bilancio il governo non ha riconfermato la misura.
Chi può ricevere il premio di risultato
L'aliquota al 5% si può applicare a tutti i dipendenti del settore privato, che lavorino per un'impresa, per un ente non commerciale o per un lavoratore autonomo. Non possono ottenerla, invece, i co.co.co. e tutti coloro che hanno un reddito assimilato a quello da lavoro dipendente. Ciò non significa che sia vietato pagare a questi lavoratori un premio di risultato, ma che la tassazione sarà più alta.
In più, la tassa è ridotta al 5% solo se il lavoratore in questione ha avuto un reddito da lavoro dipendente inferiore agli 80mila euro quest'anno (incluse eventuali Tfr o pensioni di vario tipo). In caso contrario, scatta l'imposta più alta.
Per sapere se c'è la possibilità di ottenere un bonus di fine anno basta consultare il proprio contratto aziendale o territoriale: qui deve essere previsto un premio di risultato, con dei paletti da rispettare. Il premio può essere erogato solo se in un certo periodo di tempo (ad esempio nell'ultimo anno) c'è stato un risultato positivo (un aumento della produzione, o delle entrate dell'azienda, o della soddisfazione dei clienti…) che può essere misurato in modo oggettivo.
Quanto può valere il bonus di fine anno con tassazione agevolata
Quale può essere l'importo del bonus di fine anno? Per ottenere la tassazione agevolata, la soglia massima è fissata a 3mila euro lordi. Può salire fino a 4mila euro in quelle aziende che coinvolgono i lavoratori in modo paritetico.
La quantità esatta di soldi che si possono ricevere dall'azienda non è fissata per legge, anche perché un premio di risultato è, per definizione, legato al risultato: la somma pagata deve essere proporzionata a un qualche aumento di produttività o di redditività dell'azienda, o a qualche altro tipo di innovazione positiva. Le condizioni precise devono essere dettate nel contratto aziendale o in quello territoriale.
Quando viene pagato il bonus
Come detto, spesso il premio di risultato viene erogato a fine anno. Non è obbligatorio che sia così, però. Ciascun contratto aziendale o territoriale può definire un certo periodo di tempo in cui va misurato l'eventuale risultato positivo.
In molti casi, si stabilisce che il periodo di tempo è l'anno solare. Così, se nel corso dell'anno c'è stato un aumento della produttività o della redditività, per i dipendenti può scattare un premio con l'ultima busta paga. In ciascuna azienda, però, questa pratica può essere diversa in base al contratto.