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Cos’è e cosa chiede Pace terra dignità, la lista di Michele Santoro per le europee

Michele Santoro ha lanciato una lista per le elezioni europee: Pace terra dignità. Il suo obiettivo è portare il tema della pace, in Ucraina e in Medio Oriente, puntando “al voto di chi non va più a votare”. Se prendesse il “il 4 o anche il per cento” sarebbe un “terremoto politico per il Paese”, ha detto Santoro.
A cura di Luca Pons
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Si chiama Pace terra dignità la lista elettorale lanciata da Michele Santoro per le elezioni europee di giugno 2024. Il progetto è stato annunciato ieri insieme al giornalista ed ex parlamentare Raniero La Valle e alla scrittrice Benedetta Sabene. "Non è un partito ma un movimento", ha detto Santoro, "vettore per portare al centro della campagna elettorale per le europee la parola pace". L'obiettivo dichiarato, infatti, è di presentare una lista di sinistra che raccolga le istanze per la pace.

L'intenzione politica sarebbe di "colmare un vuoto politico ma anche mediatico. Non c’è traccia di una soluzione diplomatica e il racconto delle guerre, sia in Ucraina, sia in Medio Oriente, è unilaterale. Vogliamo portare questi temi in Europa perché proprio l’Europa dovrebbe avere un ruolo più centrale", ha detto Sabene. Per quanto riguarda i voti da raccogliere, Santoro ha commentato: "Se per caso questa piccola formazione prendesse il 4 o anche il 3 per cento dei voti questo rappresenterebbe un terremoto politico nel Paese".

L'ex conduttore Rai ha continuato, spiegando il perché ci sia bisogno di una nuova lista: "La sinistra è in frantumi e di certo non siamo noi la causa. È evidente che il M5S persegue una sua strategia di opposizione e il Pd ne ha una diversa. Noi non siamo in competizione con loro, puntiamo al voto di chi non va più a votare". La composizione delle liste sarà comunicata "entro dodici giorni".

"C'è un dialogo ancora in corso con altre formazioni politiche", ha fatto sapere Sabene. Per il momento c'è un'apertura dichiarata a Sinistra italiana, il partito guidato da Nicola Fratoianni che fa parte dell'Alleanza Verdi-Sinistra e attualmente sembra poco intenzionato a uscirne. Chi invece ci sarà sono alcuni esponenti di Mera 25 (incluso il segretario nazionale Federico Dolce), il partito che fa parte di DiEM 25, movimento dell'ex ministro greco Yanis Varoufakis.

Per quanto riguarda Unione popolare, il portavoce Luigi De Magistris ha già lanciato una lista per la pace. Le componenti interne a UP avrebbero posizioni diverse riguardo alla lista di Santoro: Potere al popolo sarebbe più scettico, mentre da Rifondazione comunista non ci sarebbe una chiusura. Il prossimo venerdì è atteso un vertice interno di Unione popolare per prendere una posizione comune.

Un problema che la lista di Santoro dovrà affrontare è quello delle firme. Per partecipare alle elezioni europee, se ne dovranno raccogliere 30mila in ogni circoscrizione in cui intende presentarsi (ce ne sono cinque in tutto: Nord-Ovest, Nord-Est, Centro, Sud, Isole), e almeno 3mila in ogni Regione della circoscrizione interessata. Nel caso in cui non arrivasse il numero di firme necessario, Santoro ha dichiarato che non sfrutterà i simboli di altri partiti – ad esempio proprio quello di Rifondazione comunista – per presentarsi: "Vorrebbe dire che gli italiani non sono interessati al nostro progetto".

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