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Opinioni

Cose da fare con i 114 milioni di euro risparmiati da Mare Nostrum

Mare Nostrum costava 114 milioni di euro e il Governo ha scelto di rinunciarvi per la più economica Triton, che costa circa 40 milioni di euro (a carico parziale di Frontex). Tra gli applausi delle legioni del “sono ben altre le cose da fare con quei soldi”. Ecco un breve elenco, da leggere mentre contiamo i morti nel Mare Nostrum di sangue.
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Cosa pensiamo di Mare Nostrum ve lo abbiamo già detto. Così come vi abbiamo detto più volte come valutiamo la decisione di passare a Triton, cosa proviamo quando arrivano notizie di nuove tragedie in mare e come valutiamo la logica emergenziale e la politica dell’allarmismo. L’obiezione che ci viene mossa più spesso si può riassumere con le tre paroline magiche: PRIMA GLI ITALIANI.

Il riferimento è, senza girarci troppo intorno, alle risorse “sprecate” per pattugliare le nostre coste, soccorrere in mare i migranti e portarli sulla terraferma. I costi sono noti: poco più di 9 milioni di euro al mese, 114 milioni per il 2014, da risorse ordinarie del ministero della Difesa (ripetiamo per l’ennesima volta che le spese per l’accoglienza e la gestione dei migranti nei Cie, Cara e centri di accoglienza non c’entrano nulla con Mare Nostrum o Triton). Insomma, 114 milioni per “150mila operazioni in mare, 130mila migranti soccorsi e messi in salvo (di cui circa 10mila minori non accompagnati), 3 navi madre sequestrate, 500 scafisti arrestati” e, per citare le parole di Alfano, “come unico e inconfutabile effetto quello di avere evitato di trasformare il Mediterraneo in un immenso cimitero”.

Questi i fatti, da cui non si sfugge. Così come non si sfugge dal benaltrismo, che pure ha un certo suo fascino. E dunque, assecondiamo il nostro lato benaltrista e vediamo che altro avremmo potuto fare con questi 114 milioni di euro. Beh, essendo fondi ordinari della Difesa, diciamo ben poco altro: qualche straordinario per gli uomini della Marina Militare, un investimento, oppure qualche risparmio. Ad esempio:

– l’acquisto di un F35 (e sì che ne prenderemo 90), magari a chilometro 0, considerando che quello nuovo di fabbrica costa di più

– l’acquisto di 2 elicotteri per le operazioni di CSAR, ovvero combat, search and rescue (ne stiamo prendendo 12)

– la prima rata della portaerei necessaria per gli F35 (1,5 miliardi di euro)

– l’acquisizione di “500 small diameter bomb con cui rifornire i velivoli Tornado, i futuri F-35 e gli Eurofighter”

– il pagamento di un quinto dei blindati Lince già ordinati

– il rifinanziamento di 8 mesi di missione in Afghanistan, oppure di due anni in Libano

Ma quella sulle spese militari forse è retorica, ci fate sapere. Dunque proviamo a cercare altre cose da fare con questi benedetti 114 milioni di euro. Vediamo un po’:

– la costruzione di 712 metri di Tav (che costa 160mila euro al metro)

– il finanziamento a fondo perduto di 7 aziende nel settore vini, aceto, caffè e conserve alimentari (piano Investitalia)

– una parte dei fondi "di supporto" alla desolante Brebemi

– quattro anni di affitto per le sedi delle prefetture

– il saldo di un decimo (circa) delle spese annuali della Camera dei deputati, oppure di un quinto di quelle del Senato

Poi, ovviamente, si potrebbe fare altro, volendo:

– l'acquisto di un biglietto per un viaggio intorno alla luna, anche se mancherebbero 6 milioni di euro

– il pagamento della prima rata decennale per un viaggio "sulla" luna

– l'acquisizione del cartellino di Gareth Bale (con tanto di resto)

– la conquista dello yacht hi tech di Steve Jobs

Intendiamoci, 114 milioni di euro sono una somma consistente, da utilizzare con cura e parsimonia. Soprattutto in un momento in cui tantissime famiglie sono provate dalla crisi economica, tanto da arrivare con fatica alla fine del mese (e nella considerazione del fatto che, per scelta o per incapacità, i governi degli ultimi anni hanno fatto poco e male nel contrasto alla povertà). Quello che è insopportabile è il modo strumentale e demagogico con cui si è scelto di affrontare la questione dei "costi" di una operazione che ha salvato decine di migliaia di vite umane e ci ha ricordato cosa vuol dire la parola dignità, o quella solidarietà, o umanità. Cose che non hanno prezzo. Figurarsi per un Paese che ha una spesa pubblica di 830 miliardi di euro.

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A Fanpage.it fin dagli inizi, sono condirettore e caporedattore dell'area politica. Attualmente nella redazione napoletana del giornale. Racconto storie, discuto di cose noiose e scrivo di politica e comunicazione. Senza pregiudizi.
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