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Manovra 2025

Cosa vuole fare il governo sulle pensioni con la prossima manovra

In un incontro con i sindacati il governo ha spiegato cosa intende fare sulle pensioni con la prossima manovra: tutto rimane come è, ma l’esecutivo ragiona sulla piena indicizzazione degli assegni previdenziali all’inflazione.
A cura di Annalisa Cangemi
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Ieri il governo ha incontrato i sindacati a Palazzo Chigi per un incontro informale, per aggiornarli sul Piano strutturale di bilancio, il documento che sarà presentato in Parlamento (data prevista 8 ottobre) a ridosso del prossimo Consiglio dei ministri previsto per venerdì mattina.

Sui temi caldi sollevati dai sindacati, cioè pensioni, contratti, sanità, fisco, il ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti ha detto che l'approccio resta "prudente e responsabile". E ha elencato le priorità per il governo. Prima fra tutte "rendere strutturali in maniera sostenibile alcune misure, coerentemente con quanto annunciato", quindi la riduzione del cuneo fiscale per i lavoratori a basso e medio reddito e la riforma delle aliquote Irpef. Sui contratti di lavoro pubblico c'è poi l'impegno a recuperare i valori dell'inflazione, ovvero circa il 2% annuo. Mentre sulla sanità rimane l'idea di tenere la spesa sopra l'1,5% del Pil previsto in media per i prossimi 7 anni.

Per quanto riguarda il reperimento delle risorse della prossima manovra, l'esecutivo ragiona sulla possibilità di uncontributo delle aziende che hanno avuto maggiori benefici, tra cui le banche. Ma il ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti chiarisce che comunque non si tratterà di una tassa sugli extraprofitti ma di un "contributo da parte di chi ha maggiormente beneficiato delle condizioni particolarmente favorevoli". A conferma di questa novità ieri il Comitato esecutivo dell'Abi ha incaricato il direttore generale Marco Elio Rottigni di approfondire eventuali misure che possano mettere a disposizione una maggiore liquidità per il bilancio. "Tali misure dovranno essere di natura temporanea e predeterminata, con effetti esclusivamente finanziari, salvaguardando il patrimonio e i bilanci delle banche e senza effetti retroattivi, per non penalizzare la competitivita' delle banche operanti in Italia", sottolinea l'Abi.

Ma sulle pensioni con la prossima manovra dovrebbe restare tutto come è: non si parla più di superamento della legge Fornero, ma si ragiona sulla piena rivalutazione all'inflazione. Significa che si torna alle regole ordinarie senza la stretta dell'anno scorso. Nelle scorse settimane era circolata l'idea che il governo potesse fare cassa proprio sulle pensioni, confermando anche per il prossimo anno la rivalutazione delle pensioni all’inflazione per fasce, con un recupero pieno solo per gli assegni più bassi. Ma durante l'incontro di ieri sono arrivate delle rassicurazioni che vanno incontro alle richieste dei sindacati. "Ci sono state anticipate due cose che sono le uniche che vanno nella direzione da noi richiesta: confermare il famoso cuneo contributivo, per i prossimi anni, e una possibile rivalutazione del valore delle pensioni", ha spiegato Maurizio Landini, leader della Cgil, al termine dell'incontro. Ma in generale, ha attaccato Landini,  “sulle pensioni non intendono cambiare assolutamente nulla di quello che già c'è, quindi vuol dire non solo che non viene superata la Fornero, ma che tutto ciò che di peggio è stato fatto in questi anni viene confermato".

La posizione del leader della Uil, Bombardieri, secondo cui sulle pensioni "nulla cambia, con opzione donna che resta penalizzante e tutte le richieste fatte dai partiti cancellate, con buona pace della propaganda elettorale". Certo, l'ipotesi ventilata di non toccare l'indicizzazione delle pensioni è una buona notizia, ma secondo Cgil e Uil non basta.

Il segretario generale della Cisl, Luigi Sbarra, è invece soddisfatto del confronto con il governo che sarebbe "disponibile a ragionare per dare strutturalità al taglio del cuneo contributivo e all'accorpamento delle due aliquote Irpef e ci rassicura sulla piena indicizzazione delle pensioni rispetto all'inflazione. C'è la volontà di rafforzare le risorse per la sanità e la disponibilità a sostenere il rinnovo dei contratti pubblici".

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