Cosa succederà se non si rispetteranno gli accordi di Parigi sul clima
Se non verranno rispettati gli accordi di Parigi, le persone più esposte ai rischi del cambiamento climatico saranno il doppio rispetto a oggi. E le più vulnerabili saranno sempre le popolazioni più povere del pianeta, nonostante siano principalmente i Paesi ricchi quelli a più elevato impatto ambientale. La stima è quella di una ricerca di McKinsey & Company diffusa oggi alla Cop26, per cui se il riscaldamento globale non verrà contenuto entro gli 1,5 gradi rispetto ai livelli pre-industriali, quasi la metà della popolazione mondiale sarà esposta al rischio di siccità, ondate di calore, inondazioni o carenza di acqua.
Alla Cop26 oggi si parla di adattamento ai cambiamenti climatici. Il rapporto sottolinea i rischi concreti a cui va incontro il pianeta se non manterrà il riscaldamento globale al di sotto dei limiti concordati negli accordi di Parigi. Ad esempio, i territori a rischio ondate di calore potrebbero registrare temperature talmente elevate da non permettere più il lavoro in luoghi all'aperto per almeno il 25% delle ore lavorative presenti in un anno.
La situazione diventerebbe ancora più grave nel caso in cui il riscaldamento globale nel 2050 arrivasse a +2 gradi rispetto ai livelli pre-industriali, quindi ben oltre quanto stabilito a Parigi: in tal caso 800 milioni di persone in più rispetto a oggi vivrebbero in zone urbane con gravi problemi idrici a causa dell'aumento della domanda di acqua. Ci sarebbero poi 100 milioni di persone esposte al rischio di siccità: tra queste anche un agricoltore su sette, con serie conseguenze per la capacità di produrre cibo. E infine, 400 milioni di persone che abitano in zone costiere o lungo i fiumi potrebbero subire frequenti inondazioni con ingenti danni materiali e vittime nella popolazione.