Cosa succederà allo scadere del mandato esplorativo di Fico: scenari possibili su crisi di governo
Il mandato esplorativo di Roberto Fico è ormai agli sgoccioli. Questo pomeriggio, o forse anche in Serata, il presidente della Camera dovrà tornare al Quirinale per riferire al Capo dello Stato, Sergio Mattarella, sull'esito del confronto di queste ore tra le forze di maggioranza che si sono sedute al tavolo con l'obiettivo di scrivere un nuovo contratto di governo che le porti a fine legislatura. Le trattative, riprese questa mattina alle 9, sembrano essere però in salita. Il tema del Mes è tornato ad essere centrale, ma Italia Viva e Movimento Cinque Stelle rimangono distanti. Oggi ci si dovrà inoltre concentrare sulla giustizia, un'altra questione nettamente divisiva tra renziani e pentastellati. In altre parole, è possibile che oggi non si raggiunga ancora una sintesi: che cosa farà Fico in quel caso? Il presidente Mattarella dovrà indire nuove consultazioni o si andrà al voto? Vediamo uno per uno tutti i possibili scenari e che cosa potrebbe succedere oggi allo scadere del mandato esplorativo conferito al vertice di Montecitorio.
Prima ipotesi: allungamento del mandato esplorativo
Per prima cosa, per chiarire le tempistiche, va detto che Fico salirà al Colle tra il pomeriggio o verso sera. Una prima possibilità, nel caso in giornata non si fosse ancora riusciti ad arrivare a delle conclusioni, è quella di un allungamento del mandato esplorativo. Mattarella potrebbe concedergli qualche ora in più per definire le ultime questioni e mettere insieme i pezzi: non è in questo senso da escludere che Fico possa riferire anche mercoledì 3 febbraio, mettendo quindi a disposizione delle forze politiche l'intera giornata di oggi per sistemare gli ultimi dettagli.
L'intesa tra la maggioranza e la strada verso il Conte ter
Una volta raggiunto l'accordo tra le forze di maggioranza il presidente Fico dovrebbe quindi riferirne il risultato al Capo dello Stato. Che potrebbe a quel punto dare il via libera alla nascita di un nuovo governo sostenuto dalle stesse forze politiche che appoggiavano la maggioranza in precedenza. Si aprirebbe quindi la strada, con ogni probabilità, a un Conte ter dal momento che tutti i gruppi parlamentari in questione (meno Italia Viva) da giorni indicano di voler proseguire sotto la guida di Giuseppe Conte. Il quale, se le cose dovessero prendere questa piega, verrebbe subito convocato al Quirinale per ottenere (per la terza volta) un nuovo incarico di formare il governo.
Nuove consultazioni in vista?
E se le consultazioni tra le forze di maggioranza dovessero concludersi in un nulla di fatto? Se non si riuscisse a raggiungere un accordo tra le parti sedute al maxi tavolo convocato da Fico, al presidente della Camera non resterebbe che riferire a Mattarella del fallimento del suo mandato esplorativo. A quel punto si aprirebbe un nuovo scenario, cioè quello di un secondo giro di consultazioni con il Capo dello Stato con l'obiettivo di verificare l'esistenza di una maggioranza (altra) in Parlamento. Se anche questa opzione dovesse rivelarsi un buco nell'acqua, al presidente della Repubblica non resterebbe che sciogliere le Camere e convocare elezioni anticipate.