Crisi di governo 2022, cosa succede se Draghi cade e quando si potrebbe andare a votare
Il governo Draghi rischia davvero di cadere? La risposta breve è sì, con mille ma. La settimana prossima rappresenterà il primo spartiacque cruciale nella volata che porterà alle elezioni del 2023 (forse), e sarà fondamentale per capire se ci arriveremo con Draghi a Palazzo Chigi e questa maggioranza a sostenerlo. Il decreto Aiuti arriverà in Senato martedì – dopo il voto finale alla Camera lunedì – e il governo chiederà nuovamente la fiducia. Giuseppe Conte è stato chiaro: il Movimento 5 Stelle ha votato sì a Montecitorio, ma a Palazzo Madama si vedrà. Il leader grillino osserva con attenzione le mosse di Draghi, a cui ha consegnato una lista di provvedimenti e richieste su cui il suo partito non è disposto a transigere. Il presidente del Consiglio darà una risposta, ma già nelle scorse settimane l'ha detto senza giri di parole: il suo governo non esiste senza Movimento 5 Stelle.
Le possibili cause di una crisi di governo
Perciò cosa succederà nelle prossime settimane al governo Draghi? Ci sono diverse ipotesi in campo, strade che – se imboccate – ne escludono automaticamente altre. Se il Movimento 5 Stelle non votasse la fiducia al governo Draghi la settimana prossima in Senato e Conte aprisse la crisi, ad esempio, ci sarebbero diverse strade: il presidente del Consiglio va avanti con una maggioranza meno ampia ma comunque solida, anche se lui stesso ha già negato ripetutamente questa ipotesi, magari con un piccolo rimpasto nell'esecutivo; oppure si apre la crisi di governo, Draghi saluta e il Presidente Mattarella decide di andare al voto, realisticamente a settembre, prima della sessione di Bilancio; Mattarella, infine, potrebbe anche decidere di affidare l'incarico a un traghettatore, un'altra figura super partes di unità nazionale, per arrivare al 2023.
Cosa può succedere a settembre
Se il Movimento 5 Stelle, invece, decidesse di votare sì alla fiducia in Senato – ipotesi che continua a sembrare a tutti la più credibile al momento – si andrebbe avanti in questa situazione di altissima tensione, almeno per qualche altro mese. Settembre, poi, rischia di essere un mese caldissimo per il governo. È il periodo dei ritorni: si ritorna dopo l'estate, Salvini ritorna a Pontida, i nodi non sciolti tornano sul tavolo. C'è la legge di Bilancio da cominciare a scrivere. In caso di crisi a settembre, con lo strappo che oltre che dal Movimento 5 Stelle potrebbe arrivare a quel punto anche dalla Lega, le elezioni potrebbero tenersi a novembre. Oppure, come ci siamo detti prima, Draghi bis o nuovo governo tecnico.
Quando si vota se il governo non cade
Infine c'è l'opzione sulla carta più semplice – che in realtà non lo è affatto – rimasta in campo: il governo Draghi resiste fino alle elezioni del 2023, sopportando mesi di campagna elettorale, rilanci e fibrillazioni che sono cominciati già un anno prima. Insomma, tutte le strade portano al voto ovviamente. Ma bisognerà capire in che anno.