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Cosa succede nell’indagine su presunti dossieraggi a politici e vip e cosa c’entrano i servizi segreti

Negli ultimi giorni, l’inchiesta sui presunti dossieraggi che coinvolge il finanziere Pasquale Striano e l’ex magistrato Antonio Laudati ha visto degli sviluppi. Tra gli indagati ci sarebbe anche un funzionario dei servizi segreti, Silvio Adami. E non è ancora chiaro chi fossero i mandanti delle ricerche.
A cura di Luca Pons
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Dopo mesi di silenzio, si torna a parlare dell'inchiesta della Procura di Perugia sui presunti dossieraggi effettuati ai danni di politici, imprenditori, sportivi e personaggi dello spettacolo, tramite accessi abusivi alle banche dati della Direzione nazionale antimafia. Il lavoro dei pm è partito da un esposto del ministero della Difesa Crosetto quasi due anni fa, enegli ultimi giorni è emerso che tra gli altri indagati ci sarebbe anche un funzionario dell'Aise, i servizi segreti per l'estero. Domani, la vicenda arriverà alla commissione Antimafia del Parlamento.

Al centro del caso ci sono ancora il tenente della Guardia di finanza Pasquale Striano, che secondo l'accusa avrebbe materialmente raccolto file su migliaia di movimenti bancari di personalità di spicco (consegnandoli in alcuni casi a giornalisti), e l'ex magistrato Antonio Laudati, che avrebbe coordinato l'attività. Ma la scorsa settimana, di fronte alla decisione del giudice per le indagini preliminari di negare gli arresti domiciliari per Striano e Laudati, la Procura di Perugia aveva diffuso una nota in cui faceva il quadro della situazione.

Si parlava dell'importanza di proseguire l'inchiesta allargando anche ai presunti mandanti, capire "per conto di chi Striano abbia potuto agire", dato che è "inverosimile" che lo abbia fatto "per compiacere" i giornalisti che gli chiedevano informazioni. Poco dopo, è emerso il possibile coinvolgimento dei "servizi di sicurezza", di cui anche la Procura ha parlato.

Tra gli indagati ci sarebbe anche Silvio Adami, funzionario dell'Aise (Agenzia informazioni e sicurezza esterna), ovvero i servizi segreti italiani che operano per l'estero. Alcune delle informazioni divulgate, secondo il ministro della Difesa Guido Crosetto, potevano solo "provenire dall’interno dell’Aise". E dalle indagini, per i pm, sarebbe risultato un "possibile collegamento con gli apparati di sicurezza del Paese".

Fonti di governo hanno chiarito che Adami non rivestiva un ruolo "operativo" nei servizi segreti. Ma la Procura ha fatto emergere le sue conversazioni con Striano, citate nella richiesta di arresti domiciliari che poi è stata respinta. Il 2 marzo 2022, gli avrebbe chiesto informazioni su monsignor Ermes Giovanni Viale, che il finanziere ha definito "un pezzo da 90" (Viale ha lavorato per la segreteria di Stato in Vaticano ed era a capo di importanti organismi vaticani).

Nell'inviare le informazioni, Striano avrebbe sottolineato: "Silvio sono notizie triplo riservate, attenzione all’utilizzo, risalgono a me senza problemi". E Adami avrebbe risposto: "Non ti preoccupare, le gestisco come sai".

Sempre tra i due ci sarebbe stato anche un altro scambio, due mesi dopo. Striano avrebbe offerto a Adami un "file che nessuno ha, neanche in finanza, ove ci sono le 500 imprese italiane rette dai russi ci sarebbe da fare un lavorone ma io non riesco". Ricevendo una risposta sintentica: "Magari".

La Procura di Perugia ha affermato che il "collegamento con Silvio Adami pare essere riconducibile a rapporti con il Vaticano o comunque a richiesta di informazioni relative a soggetti che hanno rivestito ruoli di rilievo nello Stato Pontificio". Insomma, l'attenzione come detto è ora rivolta al ruolo dei possibili mandanti delle ricerche, per capire chi abbia orchestrato – se qualcuno lo ha fatto – la raccolta di informazioni finanziarie su moltissime persone di rilievo.

La commissione Antimafia prenderà in carico l'inchiesta domani, e il procuratore di Perugia Raffaele Cantone invierà ai parlamentari gli atti delle indagini finora. Non è da escludere che la commissione, nelle prossime settimane, scelga anche di svolgere delle audizioni – come già fatto in passato – per portare maggiore chiarezza.

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