Cosa succede alle pensioni minime con il governo Meloni: le nuove promesse di Berlusconi
Le pensioni minime aumenteranno davvero nel 2023? Se lo continuano a chiedere le oltre due milioni di persone che ricevono un trattamento previdenziale minimo, e che aspettano di scoprire se quelle del governo Meloni saranno o meno promesse mantenute. Ieri è tornato a parlare Silvio Berlusconi, che ha risfoderato uno dei suoi cavalli di battaglia: "Questa legge di Bilancio dà una risposta rapida ed efficace a famiglie e imprese maggiormente colpite dal caro energia – ha detto l'ex presidente del Consiglio, dopo il pranzo di Arcore con i suoi fedelissimi incentrato sulla manovra – è necessario allo stesso tempo fare il massimo sforzo possibile per aumentare le pensioni minime a mille euro, che resta l'obiettivo di Forza Italia per la legislatura".
La promessa di Berlusconi, almeno al momento, è impossibile da mantenere: aumentare le pensioni minime a mille euro per tutti vorrebbe dire investire tra i venti e i trenta miliardi di euro. Praticamente è la portata dell'intera manovra economica. Forza Italia, però, preme per dare un segnale agli elettori e a chi ha creduto agli annunci fatti in campagna elettorale: l'obiettivo, per quest'anno, è arrivare alla soglia dei 600 euro di pensione minima. Anche se, all'interno del governo stesso, i segnali contrari a questo tipo di politica non mancano.
Nelle ultime ore il ministero dell'Economia starebbe però lavorando a un compromesso sulla modifica della legge di Bilancio: troppo costosa la rivalutazione per portare tutte le pensioni minime a 600 euro – non meno di 800 milioni di euro, troppi considerando che il tesoretto per le modifiche in sede di discussione parlamentare è in tutto di circa 500 – ma si potrebbe procedere con un aumento selettivo. La pensione minima potrebbe essere portata a 600 euro per gli over 75 a reddito basso. Parliamo, in questo caso, del reddito Isee. Al momento non sono fissate soglie particolari
La linea di Forza Italia continua a essere la stessa: pensioni a 600 euro per tutti, per compiere il primo passo verso i mille minimi entro fine legislatura. Alla fine, però, è più probabile che si trovi un compromesso su età e reddito Isee. Per evitare di lasciare tutti a bocca asciutta con un'inflazione da record. E soprattutto per far sembrare che si mantengano, almeno un minimo, le promesse fatte.