Cosa sta succedendo nella maggioranza sull’Autonomia: i malumori in Forza Italia e nella Lega al Sud
Sull'Autonomia differenziata l'opposizione è compatta, forse per la prima volta da inizio legislatura, e si prepara a dare battaglia fuori dai palazzi con una raccolta firme volta a proporre un referendum abrogativo. Nella maggioranza, dopo i festeggiamenti in Aula alla Camera, iniziano le spaccature. Il primo ad aprire la fronda interna a Forza Italia è stato il governatore della Calabria, Roberto Occhiuto: tre deputati azzurri calabresi hanno disertato il voto a Montecitorio e poi lui stesso ha sottolineato come "adesso il centrodestra rischi un boomerang elettorale", promettendo che "da governatore farò di tutto per difendere la mia terra e i miei cittadini".
Chi è contrario all'Autonomia in Forza Italia
In un'intervista con Repubblica Occhiuto aveva aggiunto: "Con questa legge approvata senza nemmeno un adeguato dibattito, temo che la nostra coalizione non riuscirà a compensare le preoccupazioni degli elettori del Sud con qualche voto in più, forse, al Nord. Questa legge doveva essere costruita come un treno con tre vagoni: l'autonomia, la garanzia del finanziamento dei Lep su tutto il territorio nazionale, e poi la perequazione. Invece hanno riempito solo un vagone, e non va bene". A Occhiuto aveva subito risposto un altro governatore del Sud, Renato Schifani, provando subito a placare i dissensi interni affermando di non condividere le preoccupazioni del compagno di partito e assicurando che il Paese non si spaccherà.
Malumori anche tra i leghisti al Sud
A replicare ci ha pensato anche il leader leghista Matteo Salvini, che ha consigliato al governatore calabrese di andare a "rileggere il programma elettorale del centrodestra", per poi aggiungere che "l'Autonomia sarà una grande opportunità per migliorare anche le Regioni del Sud e chi è capace non ha nulla da temere". Anche il Carroccio, però, deve fare i conti con una serie di malumori nel Mezzogiorno. Il campione di preferenze alle Europee – parliamo del generale Roberto Vannacci – rispondendo a una domanda sul provvedimento ha tagliato corto: "Non sono né favorevole né contrario. Avrei votato la legge? Non voglio fare ipotesi". Sempre in Calabria un altro leghista, il presidente del Consiglio regionale Filippo Mancuso, non ha risparmiato critiche alla legge, definendo "servi sciocchi" i deputati leghisti che hanno sventolato in Aula la bandiera della sua Regione.
Cosa dicono i governatori del centrosinistra
Intanto il governatore campano Vincenzo De Luca si prepara a presentare un ricorso alla Consulta contro il disegno di legge sull'Autonomia. E in Emilia Romagna Stefano Bonaccini non risparmia le critiche: "È un provvedimento sbagliato nel merito e nel metodo, arato dividendo la Conferenza delle Regioni e senza il parere positivo di Comuni e Province, che rischia di spaccare il Paese. Ma è anche un atto vuoto, senza un euro per garantire gli stessi diritti essenziali ai cittadini da Sud a Nord".