Cosa sta succedendo nel governo sulla proroga dello stato di emergenza
Entro fine mese tutta Italia sarà in zona bianca. Questo significa che cadranno tutte le restrizioni, al di là delle basilari regole anti-contagio come il rispetto delle distanze di sicurezza e l'obbligo di indossare la mascherina. Il 1° luglio arriverà anche il Green Pass europeo, che permetterà di tornare a viaggiare più facilmente e in totale sicurezza tra i Paesi dell'Unione europea. Nel frattempo è attivo il Certificato Covid nazionale e proprio nelle prossime ore potrebbe arrivare il Dpcm che mette nero su bianco tutte le regole. Insomma, l'unico nodo che resta da sciogliere rimane quello dello stato di emergenza.
Dopo le polemiche sulle riaperture e sul coprifuoco, lo scontro all'interno della maggioranza potrebbe concentrarsi proprio sulla proroga dello stato di emergenza, in scadenza il prossimo 31 luglio. Se da un lato, con il crollo dei contagi non sembrerebbero esserci motivi per prolungare la procedura emergenziale, dall'altro va tenuto a mente che moltissime disposizioni sono legate a questo: in primis la struttura commissariale guidata dal generale Francesco Figliuolo, che negli ultimi mesi ha messo a punto la campagna di vaccinazione di massa, che non è ancora arrivata alla fine. E lo stesso vale per il Comitato tecnico scientifico, che dallo scoppio della pandemia ha supportato il governo nella gestione, appunto, dell'emergenza.
Ma non solo: anche smart working e didattica a distanza sono legati allo stato di emergenza. Tuttavia, sebbene Palazzo Chigi sembri propendere per un rinnovo, non tutti sono d'accordo all'interno della maggioranza. Per prima la Lega di Matteo Salvini: "Non abbiamo ancora parlato con Draghi, ma a mio avviso non ci sono i presupposti per trascinare lo stato di emergenza. Credo sarebbe un bel messaggio, come dire il peggio è passato", ha detto il leader. Ancora più dura Giorgia Meloni di Fratelli d'Italia, che ha sottolineato: "Prorogare lo stato di emergenza al 31 dicembre è un'ipotesi folle, siamo contrari".
In effetti, la data che avrebbe in mente Mario Draghi sarebbe proprio quella del 31 dicembre. Tecnicamente lo stato di emergenza, proclamato per la prima volta il 31 gennaio 2020, sarebbe prorogabile fino al 31 gennaio 2022. Farlo però terminare alla fine del 2021, tuttavia, avrebbe sicuramente un importante messaggio simbolico, lasciandosi sia l'anno che l'emergenza alle spalle. Per il ministro della Salute, Roberto Speranza, sarebbe sicuramente un bel segnale, ma devono comunque essere tenute in considerazione altre esigenze. Secondo la ministra per gli Affari regionali, Mariastella Gelmini, anche se "non si deve abusare della proroga", la "variante Delta non deve essere sottovalutata". E ancora: "È un errore che il governo non farà. La valutazione sulla proroga comunque la farà il governo con il supporto dei tecnici e del Cts".