Cosa sta succedendo con il riconteggio dei voti delle elezioni e cosa ha sbagliato il Viminale
Deputati e senatori eletti, sì. Ma col fiato sospeso. In queste ore sono tantissimi i parlamentari che stanno tremando per via dell'applicazione dell'algoritmo previsto dal Rosatellum per l'assegnazione dei seggi proporzionali in ciascuna Regione. Anche perché, con il taglio dei parlamentari, il suo utilizzo è diventato ancora più complesso. Non ha aiutato neanche la pluricandidatura dei leader di partito, che abbiamo visto presenti come capilista un po' ovunque in diversi casi. L'obiettivo era fare da traino per il listino proporzionale, ma tutto ciò ha complicato ulteriormente i calcoli.
Il problema principale, però, è stato l'errore commesso dal Viminale al momento dell'applicazione dell'algoritmo che stabilisce – con il sistema dei resti – quale parlamentare è eletto in quale Regione. La legge elettorale stabilisce che i voti di un partito che ha ricevuto tra l'1% e il 3% vengano redistribuiti all'interno della sua coalizione. Se ne fa parte ovviamente. Prendiamo ad esempio – ma non più di tanto – la coalizione del centrosinistra: Impegno Civico di Di Maio ha ricevuto meno dell'1% dei voti e perciò sono andati dispersi, Verdi e Sinistra hanno superato lo sbarramento del 3% e hanno eletto i loro candidati nel proporzionale, +Europa si è fermato subito sotto la soglia del 3%. Ma essendo tra il 1% e il 3% i suoi voti sarebbero dovuti essere redistribuiti all'interno della coalizione (praticamente tra Pd e Verdi-Sinistra).
I voti di +Europa, però, non sono stati redistribuiti ma sono stati considerati dispersi. Il che ha sballato completamente il calcolo dell'algoritmo, facendo uscire diverse distorsioni poi corrette successivamente con il "ripescaggio" di nomi illustri come Umberto Bossi. Ora, però, 33 deputati e 11 senatori sono ancora a rischio. È l'effetto flipper. Nelle prossime ore i conteggi previsti dallo stesso Rosatellum dovrebbero consentire di sciogliere questo ultimo nodo, così da avere l'elenco definitivo di deputati e senatori.