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Cosa significa che lo sport è entrato a far parte della Costituzione

Con un voto all’unanimità, la Camera ha approvato in maniera definitiva la proposta di legge che introduce lo sport nella Costituzione. sarà l’ultimo comma dell’articolo 33.
A cura di Andrea Miniutti
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Lo sport è entrato a far parte della nostra Costituzione: ieri pomeriggio, alla Camera dei Deputati è stata approvata in modo definitivo la proposta di legge che aggiunge un comma all'articolo 33: "La Repubblica riconosce il valore educativo, sociale e di promozione del benessere psicofisico dell’attività sportiva in tutte le sue forme". Questa riforma costituzionale ha avuto un iter legislativo piuttosto rapido: dopo essere stato approvato in prima lettura dal Senato il 13 dicembre dell'anno scorso e dalla Camera il 4 aprile 2023, ha ricevuto nuovamente il via libera da Palazzo Madama il 17 maggio, per poi concludere nella giornata di ieri a Montecitorio il suo percorso. Durante le varie discussioni il testo non ha subito nessuna modifica, a dimostrare come la proposta di legge abbia messo tutti quanti d'accordo all'interno del Parlamento: infatti il testo è passato con 312 voti favorevoli e nessuno contrario.

L'inserimento dello sport all'interno della Carta Costituzionale ha principalmente un valore simbolico e comporta che lo Stato dovrà impegnarsi a promuovere le attività legate ad esso. Nel concreto significa che questo nuovo comma avrà una funzione di stimolo affinché siano approvate nuove leggi per valorizzare, per l'appunto, il suo "valore educativo, sociale e di promozione del benessere psicofisico".

Come detto in precedenza, la riforma approvata aggiorna il 33esimo punto della nostra Carta, che fa parte della sezione "Rapporti etico-sociali" e che, assieme all'articolo 34, promuove la libertà dell'istruzione e dello studio, oltre che enunciare le regole generali del nostro sistema scolastico. Nel testo si legge che "l'arte e la scienza sono libere e libero ne è l'insegnamento" (art. 33, primo comma) e che "i capaci e meritevoli, anche se privi di mezzi, hanno diritto di raggiungere i gradi più alti degli studi" (art. 34, terzo comma), ambiti in cui lo sport si inserisce a pieno titolo.

Infatti, anche la schermitrice paralimpica Bebe Vio, in occasione delle celebrazioni alla Camera dei Deputati per il 75esimo anniversario dell'entrata in vigore della Costituzione, ha ricordato l'importanza dell'attività sportiva anche in relazione all'istruzione. In un aula gremita di istituzioni e di giovani, la campionessa 26enne ha portato la sua esperienza da studentessa universitaria e da atleta professionista, sottolineando come grazie ad "una perfetta combo tra sport e studio" sia riuscita a raggiungere i suoi obiettivi.

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