Cosa si sono detti Salvini e Netanyahu a Gerusalemme
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"Italia e Israele sono amici, sosteniamo ogni iniziativa utile per portare pace, stabilità e prosperità in Medio Oriente, eliminando una volta per tutte il terrore e la violenza islamica" ha commentato così Matteo Salvini l'incontro con il premier israeliano Benjamin Netanyahu, avvenuto durante la sua visita ufficiale a Gerusalemme nella giornata di oggi, 10 febbraio 2025. Il colloquio, durato circa mezz'ora, sarebbe servito a rafforzare i rapporti tra Roma e Tel Aviv e a ribadire l'allineamento dell'Italia alle posizioni del governo israeliano.
Critiche alla Corte Penale Internazionale e vicinanza a Trump
Durante la visita, Salvini ha espresso forti perplessità sulla Corte Penale Internazionale (CPI), che ha emesso mandati di arresto nei confronti di Netanyahu e dell'ex ministro della Difesa Yoav Gallant per crimini di guerra a Gaza: il leader della Lega ha definito le decisioni dell'organo "indecenti", dichiarando che la sua esistenza e utilità dovrebbero essere messe in discussione.
"Sul fronte politico, è stata rafforzata l'intesa tra la Lega e il partito del Primo Ministro, il Likud. In agenda ho altri incontri istituzionali, col ministro con delega all'antisemitismo e con la collega ministra dei Trasporti, con l'obiettivo di creare relazioni più salde e nuove e importanti occasioni di lavoro per aziende e giovani italiani. L'Italia deve essere sempre più protagonista sulla scena internazionale", ha dichiarato così il ministro delle Infrastrutture e vicepremier Salvini sui social.
Parole che fanno eco alle posizioni del presidente degli Stati Uniti Donald Trump, che nei giorni scorsi ha imposto sanzioni proprio alla CPI, accusandola di azioni illegittime contro gli Stati Uniti e il loro alleato, Israele. E mentre Francia, Germania, Spagna e Regno Unito hanno firmato una dichiarazione per condannare le sanzioni americane contro la Corte, l'Italia si è invece astenuta, confermando un progressivo spostamento della sua politica estera verso la linea pro-Israele.
L'Italia sempre più vicina a Israele
Oltre all'incontro con Netanyahu, Salvini ha avuto colloqui anche con Gideon Sa'ar, ministro degli Esteri israeliano, che lo ha definito "uno dei più grandi amici di Israele in Italia e in Europa". "Abbiamo discusso della grave ingiustizia commessa nei confronti di Israele dall’organismo denominato Corte penale internazionale dell'Aia. Salvini ha promesso di adottare le misure di sua competenza per rafforzare le relazioni tra i due Paesi", ha aggiunto Sa'ar.
Il vicepremier ha anche incontrato la ministra dei Trasporti Miri Regev al fine di rafforzare la cooperazione tra i due Paesi anche nel settore infrastrutturale.
La visita di Salvini segue di pochi giorni quella del ministro degli Esteri Antonio Tajani, che ha ribadito il sostegno italiano alla soluzione dei due Stati, ma ha escluso il riconoscimento di uno Stato palestinese nelle attuali condizioni. Durante una conferenza ad Ashdod, in Israele, il vicepremier ha infatti dichiarato che "al momento per noi è impossibile riconoscere uno Stato palestinese perché non c'è" e che il riconoscimento sarebbe un "segnale contro la pace".Tajani ha anche annunciato lo stop definitivo ai fondi italiani all'UNRWA, l'agenzia ONU per i rifugiati palestinesi, allineandosi così alle posizioni di Israele e Stati Uniti.