Cosa si sono detti Draghi e Putin al telefono: hanno parlato di negoziati e forniture di gas
Hanno parlato al telefono per circa un'ora. Questo pomeriggio il presidente del Consiglio, Mario Draghi, ha chiamato il presidente russo, Vladimir Putin, con cui ha avuto un lungo colloquio: al centro, chiaramente, la guerra in Ucraina. Secondo quanto riporta il Cremlino, Putin avrebbe informato Draghi dei progressi dei colloqui tra Kiev e Mosca che si sono svolti ieri a Istanbul e avrebbe fornito una serie di "chiarimenti" per quanto riguarda la richiesta del pagamento del gas russo in rubli. "Sono stati forniti chiarimenti anche in relazione alla decisione di passare ai rubli nei pagamenti per le forniture di gas naturale a diversi paesi, tra cui l'Italia", ha riportato la Tass citando appunto il Cremlino.
Da Palazzo Chigi fanno sapere che al centro del colloquio c'è stato l’andamento del negoziato tra la Russia e l’Ucraina e i suoi ultimi sviluppi. Il presidente Draghi ha sottolineato l’importanza di stabilire quanto prima un cessate il fuoco, per proteggere la popolazione civile e sostenere lo sforzo negoziale. Poi ha ribadito la disponibilità del governo italiano a contribuire al processo di pace, in presenza di chiari segni di de-escalation da parte della Russia. Il presidente Putin – continua la nota di Chigi – ha descritto il sistema dei pagamenti del gas russo in rubli. I due leader hanno concordato sull’opportunità di mantenersi in contatto.
Ad annunciare che ci sarebbe stata una telefonata tra i due leader era stato il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio. "Prendiamo atto dei passi diplomatici compiuti. Valuteremo gli annunci russi dai fatti, ma non dobbiamo illuderci che sia semplice arrivare alla fine dell'accordo", aveva detto stamattina. Il confronto è arrivato dopo che l'Italia è stata indicata tra i Paesi a garanzia della pace e sicurezza per l'Ucraina. Lo ha proposto Kiev: "Zelensky ha lanciato l'iniziativa U24, United for peace, per creare un gruppo di Paesi capace di dare una risposta entro 24 ore in caso di aggressione. Secondo il nostro presidente, di questo gruppo dovrebbero far parte i membri permanenti del Consiglio di sicurezza dell'Onu, più la Germania, il Canada, la Turchia e anche l'Italia. Sono contento di vedere l'Italia in questo elenco", ha comunicato l'ambasciatore ucraino a Roma, Yaroslav Melnyk.
Ieri Draghi si era invece confrontato con i leader occidentali in una telefonata con il presidente statunitense Joe Biden, quello francese Emmanuel Macron, il cancelliere tedesco Olaf Scholz e il premier britannico Boris Johnson. Con i quali aveva fatto il punto sulla crisi dei rifugiati dall'Ucraina e su quella energetica, sottolineando "la necessità di sostenere i negoziati in corso, assicurando al più presto il cessate il fuoco", aveva fatto sapere Palazzo Chigi.