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Caso Boccia-Sangiuliano

Cosa si dissero Boccia e Sangiuliano nell’ultima telefonata prima delle dimissioni del ministro

Un acceso confronto sulla nomina di Maria Rosaria Boccia e le ragioni della sua cancellazione: “Il motivo tu lo conosci. E poi comunque non mi va di parlare al telefono…”, avrebbe risposto Gennaro Sangiuliano, allora ministro della Cultura in carica. La conversazione risale al 3 settembre, pochi giorni prima delle sue dimissioni, e sarebbe l’ultima telefonata tra i due.
A cura di Luca Pons
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Nella loro ultima telefonata, la sera del 3 settembre, Gennaro Sangiuliano e Maria Rosaria Boccia parlarono di diversi argomenti: il caso mediatico scoppiato in quei giorni, il colloquio con Giorgia Meloni per rassegnare le dimissioni da ministro (era avvenuto quel giorno, e la premier le aveva respinte, ma sarebbero diventate ufficiali 72 ore dopo), ma anche la nomina di Boccia a consigliere del ministro e i motivi, finora mai chiariti del tutto, per cui fu annullata.

Il testo della telefonata (registrata da Boccia) è agli atti della Procura di Roma nell'indagine che vede l'imprenditrice 41enne indagata per minaccia a corpo dello Stato e lesioni aggravate, ed è stato rivelato dal Fatto Quotidiano in esclusiva. La chiamata, come detto, è avvenuta il 3 settembre, poche ore dopo il primo tentativo di dimissioni di Sangiuliano e il giorno prima dell'intervista del ministro al Tg1.

La foto da cui è nato il caso e la richiesta di Sangiuliano

La conversazione parte dall'immagine dei due che era stata pubblicata a fine agosto. A diffonderla – e a dare il via al caso mediatico e politico – non sarebbe stata Boccia, che infatti attacca: "Smetti di dire bugie, quella foto o l'hai fatta partire tu o…". Sangiuliano replica: "Io questo non lo so, questo te lo dico con il cuore in mano". E ancora: "Tu sei una persona intelligente, ragiona, non avevo alcuni interesse".

Si tratta di un'immagine che ritrae i due insieme, e che Boccia dice di aver inviato solamente due volte: su Whatsapp al ministro, e poi in storie Instagram private che solo Sangiuliano poteva vedere: "Sto dicendo che tra le persone a cui hai mandato questa foto c'è la persona che l'ha mandata a Dagospia". E Sangiuliano cede: "Allora l'avrò girata a qualche mio collaboratore, ma non l'ho fatto in malafede".

A far partire la chiamata è stato il ministro, che chiede alla donna di far ‘calmare le acque' dal punto di vista mediatico: "Tutto questo finirebbe se noi la finiamo di parlare con il pubblico e i giornalisti e postare cose…". Poi le propone di chiarire la questione dei viaggi effettuati con il ministero, che non sarebbero stati pagati con soldi pubblici, ma direttamente da Sangiuliano: "Dovresti chiamare l'Ansa e dire: ‘Non è vero che i viaggi erano pagati dal ministero'". La replica: "Ma io lo so! Perché ho scritto che ha pagato il ministero?". E Sangiuliano: "Ma sta scritto sull'Ansa!".

Il ministro non rivela perché la nomina di Boccia è saltata: "Il motivo lo conosci"

La conversazione entra nel vivo quando Boccia insiste sulla propria nomina a consigliera per i grandi eventi. Una nomina che non le era solo stata promessa, afferma, ma che era già firmata: "La nomina mi è stata revocata perché? Non si capisce…". Sangiuliano non risponde: "Tu il motivo vero lo conosci, punto e basta". Poi cambia argomento: "Io ti volevo salutare e augurarti tutto il meglio della vita. Io sono determinato a mollare tutto perché non ce la faccio a stare in questa situazione". La donna non molla: "E io devo passare per quella che ha millantato una nomina che invece non c'è stata?".

Il ministro prova a uscirne: "Ma no, ma no…quello c'è stato un malinteso…". Poi riprende a parlare del clamore pubblico del caso: "(…) Io non vedo via d'uscita, eh… Se non quella di aspettare che tutta la cosa mediaticamente si calmi e poi dopo possiamo incontrarci parlare fare tutto quello che vuoi". Ma Boccia insiste: "No, ma questo non è il problema io non ci sto a farmi trattare in questo modo dal mondo, cioè non è che uno arriva la nomina e all'improvviso no la nomina c'è non c'è c'è stato il vizio no… no… perché non è così…".

Il ministro sposta di nuovo la conversazione su un altro tema: "Il problema non è la nomina, non si può fare, io non l'ho potuta fare e…poi su tutto il resto i nostri rapporti personali possiamo discutere di tutto". Però la 41enne continua : "La nomina non la puoi fare, no? Eh, e perché?". A quel punto, Sangiuliano chiude la questione: "Perché non la posso fare e il motivo tu lo conosci. E poi comunque non mi va di parlare al telefono…".

Non è chiaro se in questo passaggio il ministro abbia timore di intercettazioni, di registrazioni da parte di Boccia, o se voglia semplicemente terminare la discussione. Ma afferma: "Perché il mio telefono in questo momento… Allora facciamo una cosa, io mi comprerò un altro telefonino domani, ti darò il numero e potremo scriverci. Un telefonino di scarso valore perché non me lo posso permettere…". Cosa che poi, a quanto risulta, non è avvenuta, dato che non ci sono state altre conversazioni telefoniche tra i due.

Il ministro, di fronte alle affermazioni riportate dal Fatto, ha detto di non aver mai parlato di "una possibile strategia comune da concordare" e ha minacciato querele. Per quanto riguarda la nomina, ha ammesso di averla menzionata nella telefonata: "Le ho spiegato che non potevo nominare una persona che diceva di essere incinta di me".

Boccia insiste: "Nomina fatta saltare da qualcuno che non fa parte del governo"

Ieri sera, intervistata a Piazzapulita su La7, Boccia ha messo in discussione alcuni aspetti della versione dei fatti riportata finora. Pur non potendo entrare nei dettagli, vista l'indagine in corso, ha risposto così alla domanda su una eventuale relazione tra lei e il ministro: "Lo dovrebbe chiedere a lui. Quando lui scrive l'esposto alla Procura o va al Tg1, io sono coinvolta in quel racconto". E comunque, "la proposta di incarico non era legata a nessuna relazione". Poco dopo ha parlato di una "relazione di amicizia".

E sulla nomina a consigliera: "Era stata istruita, poi c'erano dei tempi tecnici, mi hanno detto che era prassi che il consigliere cominciasse a collaborare". Il 16 agosto, però, "capisco perché vengo rimossa dalle chat del ministero". Boccia ha detto di conoscere il vero motivo della revoca dell'incarico, ma di non poterlo rivelare "in questo momento", per l'inchiesta in corso. Ma ha confermato che sarebbe stata "imposta" al ministro da qualcuno che "non fa parte del governo". Sull'identità di questa persona, al momento, non si sa nulla di più.

In un'ulteriore passaggio dell'intervista, poi, la donna ha affermato che più volte ha tenuto in mano il telefono dell'allora ministro e ha letto dei messaggi, anche da altri esponenti del governo. Lo stesso Sangiuliano, in altre occasioni, le avrebbe girato messaggi o screenshot di conversazioni con membri dell'esecutivo: "Sono stupita tantissimo della facilità con cui si scambiano delle informazioni" con altri esponenti del governo. Chiesi al ministro e mi rispose ‘noi noi possiamo essere intercettati'".

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