Cosa si decide nel Consiglio dei ministri di oggi: arriva la manovra sul tavolo del governo
Il governo Meloni si riunisce oggi, lunedì 16 ottobre alle 9:30, per approvare la manovra economica. Dopo aver speso fiumi di parole sulle misure da inserire nella legge di Bilancio – e soprattutto sui fondi che serviranno a finanziarla – a Palazzo Chigi è tutto pronto per il primo via libera. Il testo dovrà poi passare al vaglio del Parlamento, dove verrà approvato presumibilmente alla fine dell'anno. Sarà l'occasione – per tutti i partiti di maggioranza – per inserire vari emendamenti alla manovra e piantare qualche bandierina qui e là. L'impianto, però, resterà più o meno invariato, visto che i fondi a disposizione sono molto limitati: sulle pensioni verranno confermati Quota 103, Ape sociale e Opzione donna (nella nuova versione), ci saranno la conferma del taglio del cuneo contributivo e la riforma dell'Irpef, è ancora un'incognita il Ponte sullo Stretto.
Le misure per le pensioni nella manovra
Sulle pensioni ci sarà sicuramente la conferma dei tre scivoli ancora in vigore per evitare la legge Fornero: Quota 103, che prevede il pensionamento con 41 anni di contributi e 62 di età anagrafica, Ape sociale, destinato ad alcune categorie di lavoratori che svolgono mansioni usuranti, e Opzione donna, condizionato però dalla regole delle categorie che esclude tutte le lavoratrici al netto delle caregiver, licenziate o disabili. Si parla anche di un aumento per le pensioni minime, ma non è ancora chiaro se e in che misura arriverà. Per gli assegni più alti, invece, ci sarà probabilmente un taglio della rivalutazione nel 2024 per finanziare le altre misure.
Stipendi, Irpef e taglio del cuneo: cosa cambia
Gli stipendi continueranno a beneficiare del taglio del cuneo contributivo per un altro anno: è la misura più importante della manovra del governo Meloni, che impegnerà praticamente metà dei fondi a disposizione per confermare la riduzione della quota contributiva a carico dei lavoratori fino a 35mila euro. Tradotto: gli stipendi netti resteranno più alti rispetto all'inizio del 2023, ma non subiranno un nuovo aumento. O almeno, non grazie al taglio del cuneo che sarà solo una conferma. Discorso diverso per la riforma dell'Irpef, che a gennaio 2024 dovrebbe passare a tre aliquote: per i redditi più bassi arriverà uno sconto di una ventina di euro al mese, che andranno ad aggiungersi al netto.
Ponte sullo Stretto, aiuti alle famiglie e sanità
Un altro grande tema è il Ponte sullo Stretto di Messina, per cui non è ancora chiaro che tipo di risorse ci saranno e in che misura. Matteo Salvini continua a insistere, ripetendo che la manovra di quest'anno finanzierà l'opera – si parla di 12 miliardi di euro totali – ma non c'è un progetto esecutivo e il resto della maggioranza sembra abbastanza perplessa. Nelle prossime ore capiremo in che modo il governo ha intenzione di intervenire. Così come non è ancora chiaro come l'esecutivo voglia aiutare le famiglie numerose, nonostante gli annunci della ministra Roccella che ha parlato più volte di sostegni per chi fa almeno tre figli. Sulla sanità, infine, ci saranno circa tre miliardi di euro, investiti principalmente per tagliare le liste d'attesa. Le strade sono due: pagare più straordinari a medici e infermieri e appoggiarsi al privato.