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Cosa serve per ottenere il bonus 100 euro a Natale con la tredicesima

Per il bonus da 100 euro che verrà erogato a dicembre insieme alla tredicesima bisogna fare domanda al proprio datore di lavoro. Non è sufficiente rispettare i requisiti – cioè un reddito sotto i 28mila euro e almeno un figlio a carico. In rete, però, circolano anche delle autocertificazioni non corrette che rischiano di creare problemi.
A cura di Luca Pons
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A dicembre, nel periodo di Natale, insieme alla tredicesima mensilità alcuni dipendenti potranno ricevere un bonus di 100 euro netti. L'importo sarà regolato in proporzione al periodo lavorato durante l'anno: 100 euro per chi ha lavorato sempre, 50 euro per chi ha lavorato solamente sei mesi, e così via. Bisogna ricordare anche che il contributo non arriverà ai pensionati, ma sarà rivolto solo ai dipendenti. Gli ostacoli da superare sono principalmente due: dei requisiti di reddito (28mila euro) e famiglia (almeno un figlio a carico), e soprattutto una autocertificazione che va consegnata in tempo al proprio datore di lavoro. Infatti, la somma non sarà erogata in automatico a chi ne ha diritto: sarà necessario fare domanda.

A chi spetta il bonus Natale da 100 euro: i requisiti per ottenerlo

Sui requisiti necessari per accedere al bonus Natale è già stata diffusa una circolare dell'Agenzia delle Entrate che dettaglia con precisione le caratteristiche richieste. Innanzitutto la lavoratrice o il lavoratore che fa domanda deve avere, nel 2024, un reddito al di sotto dei 28mila euro. Questo si calcola escludendo la prima casa e le sue pertinenze, come garage e cantina. Inoltre, è necessario anche avere capienza fiscale: l'imposta Irpef da versare allo Stato deve essere più alta delle detrazioni a cui si ha diritto.

In più, è necessario avere almeno un figlio fiscalmente a carico. Questo è il requisito che ha fatto più discutere e sollevato più dubbi. Le categorie accettate sono due: i lavoratori con coniuge e figlio a carico, e i lavoratori che sono un in un nucleo familiare monogenitoriale. Nel primo caso, con ‘coniuge‘ si intende anche una persona a cui si è uniti tramite unione civile e non matrimonio; basta non essere "legalmente ed effettivamente" separati.

La seconda possibilità è essere una famiglia monogenitoriale: il secondo genitore deve essere deceduto, oppure non aver riconosciuto i figli, oppure questi devono essere stati adottati da una persona sola. In più, chi richiede il bonus non deve essere coniugato o comunque deve essere separato. Se si rispettano queste condizioni, le coppie di fatto non sono escluse. Per chiarire: un lavoratore che ha un figlio a carico ed è l'unico genitore per i motivi elencati, può chiedere i 100 euro anche se convive con un'altra persona e ha una relazione stabile.

Se invece il figlio ha effettivamente un altro genitore, ma ad esempio i due genitori si sono separati, allora non si può richiedere il bonus. In una situazione simile, infatti, entrambi i genitori hanno potenzialmente un figlio a carico, ma nessuno dei due ha un coniuge a carico. Quindi non rientrano in nessuna delle due categorie a cui sono si rivolge il bonus.

Come fare domanda per il bonus al proprio datore di lavoro

Per avere il bonus Natale non basta rispettare i requisiti indicati finora. È necessario anche consegnare al proprio datore di lavoro un'autocertificazione in cui si afferma di rispettare tutti i requisiti:

  • Reddito sotto i 28mila euro nell'anno fiscale 2024
  •  Imposta lorda, determinata sui redditi di lavoro dipendente, di importo superiore a quello della detrazione spettante
  • coniuge, non legalmente ed effettivamente separato, e almeno un figlio, entrambi fiscalmente a carico; oppure un figlio a carico in un nucleo familiare monogenitoriale

Poi si richiede esplicitamente di ottenere la somma. Nella richiesta scritta bisogna indicare anche il codice fiscale del coniuge a carico (se c'è) e quello del figlio o dei figli a carico. Ci possono essere alcuni casi particolari: chi ha più di un datore di lavoro, perché ad esempio svolge più di un lavoro part time, è libero di scegliere a quale datore consegnare la certificazione.

Attenzione ai fac simile dei moduli disponibili online

In rete sono circolati diversi fac simile delle autocertificazioni appena citate. Come spesso accade, dato che non c'è un modello ufficiale di richiesta da compilare, in rete sono circolati diversi fac simile che hanno l'obiettivo di semplificare la procedura.

Attenzione ai fac simile recuperati online: è sempre meglio verificare che tutte le informazioni che riportano siano corrette. Sia per quanto riguarda i criteri indicati, che per i riferimenti normativi, quindi i nomi delle leggi e dei decreti indicati.

Per il bonus 100 euro, il nome tecnico della misura è "indennità di 100 euro, rapportata al periodo di lavoro", prevista "dall'articolo 2-bis del decreto-legge 9 agosto 2024, n. 113, convertito, con modificazioni, dalla legge 7 ottobre 2024, n. 143". Questo è anche il nome che ha usato l'Agenzia delle Entrate nella sua circolare dedicata, quindi si è certi di non sbagliare.

I fac simile online che riportato riferimenti a normative diverse potrebbero essere scorretti. In questo caso, anche se l'autocertificazione riporta i requisiti corretti, non è impossibile che il datore di lavoro decida di non accettarli. Meglio quindi accertarsi che il foglio che si compila abbia sempre le informazioni giuste.

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