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Cosa sappiamo dell’inchiesta sulle coop per migranti dopo l’arresto di moglie e suocera di Soumahoro

Frode in pubbliche forniture, bancarotta e autoriciclaggio: sono questi i reati ipotizzati dalla procura di Latina nell’inchiesta sulle coop per l’accoglienza dei migranti, che ha portato all’arresto di Liliane Murekatete e Marie Therese Mukamitsindo, rispettivamente moglie e suocera del deputato Aboubakar Soumahoro.
A cura di Annalisa Girardi
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Liliane Murekatete e Marie Therese Mukamitsindo, rispettivamente moglie e suocera del deputato Aboubakar Soumahoro, sono state arrestate nell'ambito dell'inchiesta sulla gestione delle cooperative per l'accoglienza dei migranti in provincia di Latina, resa nota circa un anno fa. Tra i reati ipotizzati ci sono quello di frode in pubbliche forniture, bancarotta e autoriciclaggio: dalle carte degli inquirenti emerge che le due donne avrebbero incassato ben due milioni di euro di fondi pubblici, destinati appunto all'accoglienza dei richiedenti asilo e dei minori non accompagnati, spendendoli invece per acquisti in negozi di lusso e soggiorni in hotel a cinque stelle. Gli interrogatori di garanzia davanti al gip di Latina, per la moglie e la suocera del sindacalista, inizieranno venerdì prossimo.

Al centro delle indagini c'è la coop Karibu, ma secondo l'accusa degli "schemi fittizi per l'esecuzione di un illecito meccanismo fraudolento a gestione familiare" si sarebbero estesi anche al Consorzio Aid e alla Jambo. Gli investigatori parlano di un "collaudato sistema fraudolento fondato sull’emissione e l’utilizzo di fatture per operazioni soggettivamente e oggettivamente inesistenti e altri costi inesistenti", che non avrebbe avuto come obiettivo solo quello di evadere il Fisco, ma anche quello di "giustificare, in sede di rendicontazione, la richiesta di finanziamenti alla Direzione centrale del sistema di protezione per i richiedenti asilo e rifugiati".

Finanziamenti che poi, però, sarebbero stati utilizzati per coprire spese private in ristoranti, negozi e centri estetici, tra le altre cose. Tutto a scapito delle condizioni nei centri di accoglienza, dove c'erano "servizi igienici non idonei" e una generale "situazione igienico-sanitaria degli ospiti precaria, in quanto la struttura era decisamente sovraffollata". Secondo l'accusa, a causa della sottrazione dei fondi all'accoglienza, gli ospiti si trovavano a vivere in strutture fatiscenti, mai sottoposte a derattizzazione e deblattizzazione.

Risultano indagati anche Michel Rukundo (fratellastro della moglie di Soumahoro) e Richard Mutangana, che si trovano in Ruanda. Il deputato – eletto tra le fila dell'Alleanza Verdi e Sinistra e poi passato al Gruppo Misto proprio in seguito alla notizia delle indagini – non è invece indagato, né viene mai citato nelle carte degli inquirenti. Dopo l'arresto della moglie e della suocera ha ribadito la propria estraneità ai fatti: "Prendo atto della misura applicata a mia moglie Liliane, null’altro ho da aggiungere o commentare, se non che continuo a confidare nella giustizia", si è limitato a dire.

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