Gli italiani sono antisemiti? È una domanda che è importante farsi in questi giorni in cui la guerra in corso in Medio Oriente tra Israele e Hamas e il massacro di civili in corso nella striscia di Gaza, ripresenta nel dibattito pubblico un odioso fenomeno per il quale ebrei, stato di Israele, governo di Israele e comunità ebraiche sono sovrapposti come se fossero la stessa cosa.
Succede così che chi critica le politiche del governo dello stato di Israele viene additato come antisemita, in quanto ce l’avrebbe con gli ebrei in sé. Una retorica promossa e agita spesso dagli stessi politici di israeliani, e rafforzata dall’allinearsi sempre più marcato dell’agenda delle comunità ebraiche con quella del governo israeliano.
Ma ovviamente non è così: gli ebrei non sono nel mondo un’unica entità etnonazionale mossa da un’unica volontà politica. Il rapporto tra fede religiosa, appartenenza politica e identità nazionale è molto più complessa.
Non importa però tutto questo: l’accusa di antisemitismo è usata come una clava e serve a delegittimare chi si oppone a quello che secondo le preoccupazioni dell’Onu potrebbe configurarsi come un genocidio,
Questo non vuol dire che l’antisemitismo non esiste, anzi, e ce lo stanno a testimoniarele stelle di David tracciate fuori i negozi e le case di cittadini ebreia Parigi, oltre che fuori ad alcune banche a rinnovare un vecchio stereotipo); il cimitero ebraico di Vienna vandalizzato; le pietre d’inciampo vandalizzatea Roma.
Gli ultimi dati sull’antisemitismo dei cittadini italiani risalgono al 2020, e sono stati elaborati dall'Eurispes. E sono tutto tranne che consolanti, anzi ci restituiscono un quadro piuttosto allarmante. Secondo l'inchiesta il 15,6% degli italiani si dice convinto che l'Olocausto non sia mai avvenuto (di questi il 4,5% si dice molto d'accordo con questa affermazione e l'11,1% abbastanza). Che gli ebrei morti nell'Olocausto non siano stati davvero 6 milioni è invece creduto da una quota di poco superiore, ovvero il il 16,1% di cui il il 5,5% è molto d’accordo, facendo pensare che i due gruppi di fatto si sovrappongono.
Le domande non riguardano solo la Shoah, ma anche i vecchi pregiudizi antisemiti che sono stati in forma diversa raccolta e attualizzati dalle teorie del complotto che hanno conosciuto sempre maggiore diffusione. Secondo il 23,9% degli intervistati "gli ebrei controllano il potere economico e finanziario"; mentre per il 22,2% "controllano i mezzi d'informazione" e per il 26,4% "controllano la politica americana".
L'indagine condotta tre anni fa riportava anche l'orientamento politico degli intervistati che si potevano definire di centro, centrodestra, destra, sinistra e centrosinistra, o del Movimento 5 Stelle. Il secondo blocco di domande, quello riferito al potere occulto degli ebrei, vede una maggioranza di risposte che mostrano un pregiudizio antisemita tra gli intervistati che si definiscono di destra e centrodestra molto forte (oltre il 60% si colloca in questo modo). Riguardo il primo blocco, quello riferito all'Olocausto, aumentano sensibilmente gli elettori d centrosinistra e sinistra che hanno dei dubbi sulla reale entità della Shoah ad esempio a quelli che credono che gli ebrei controllino il potere economico e finanziario. In ogni caso un pregiudizio antisemita attraverserebbe, anche se in maniera diseguale con una maggioranza a destra, tutto lo spettro politico.
La cosa che fa più impressione però dell'indagine Eurispes è il rapporto impietoso con la stessa ricerca condotta nel 2004. In quindici anni la percentuale di persone che pensa che l'Olocausto non sia mai avvenuto è salita dal 2,7% al 15,6%! In aumento anche chi ridimensiona la portata della Shoah dall’11,1% al 16,1%. Diminuiscono però gli italiani convinti che "gli ebrei controllano i mezzi d'informazione", passando 34,1% a meno di un quarto.
L'indagine non indaga l'origine dell'emergere del pregiudizio antisemita, che secondo alcuni commentatori soprattutto in questi giorni andrebbe messo in relazione con il conflitto israelo-palestinese. Va notato però che nel 2004 la Seconda Intifada era appena terminata, la questione era al centro del dibattito pubblico anche in relazione alle guerre in Iraq e Afganistan, e all'emergere del terrorismo islamico.
Un'ipotesi che andrebbe indagata invece con attenzione è il proliferare piuttosto dell'antisemitismo in relazione al diffondersi delle teorie del complotto che, se attraversano tutto lo spettro politico, in questo caso sembrano approfondire un'ideologia ben allignata a destra e all'estrema destra (d'altronde anche gli episodi di questi giorni in Italia e non solo richiamano gli sfregi dei nazisti, non la resistenza palestinese). Sono gli stessi network, pagine e commentatori "alternativi" che propagandano complotti che ricalcano nel farlo i pregiudizi antisemiti, ed è nella stessa infosfera che si può facilmente accedere a contenuti negazionisti o revisionisti.