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Il bonus da 500 euro (poi smentito) per i contratti a termine che non vengono stabilizzati dopo due anni

Nella bozza del decreto Lavoro datata il 1° maggio c’era anche una specie di buonuscita, un bonus da 500 per chi dopo due anni di contratto a termine non riceve un contratto a tempo indeterminato. Poche ore dopo la circolazione della bozza, però, la misura è stata cancellata.
A cura di Luca Pons
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Con il nuovo decreto Lavoro del governo Meloni, approvato il primo maggio, cambiano le norme sui contratti a termine. Infatti, oltre agli interventi sul nuovo reddito di cittadinanza e sul taglio del cuneo fiscale annunciati dalla presidente del Consiglio, il testo prevede anche un provvedimento che estende l'uso dei contratti a tempo determinato. Con una modifica del decreto Dignità, le aziende avranno più facilità nel rinnovare i rapporti di lavoro a termine. Nella bozza del decreto che risale al 1 maggio, inoltre, era emersa una novità: una sorta di ‘buonuscita' se il contratto a tempo determinato non viene trasformato in un contratto a tempo indeterminato.

Una bozza che, però, il governo ha smentito nello stesso giorno in cui questa è stata resa nota. Ad oggi il decreto, pur essendo stato approvato, non ha un testo definitivo. Al pubblico è stato diffuso solo il comunicato della presidenza del Consiglio, insieme a un video di presentazione girato da Giorgia Meloni. Domenica sera, il giorno prima che il governo si riunisse per approvare il dl, i sindacati convocati a Palazzo Chigi avevano lamentato proprio il fatto che non gli fosse stato mostrato un testo del decreto.

Il caso del bonus ‘saltato' poche ore dopo la circolazione della bozza

La misura sarebbe stata una buonuscita, o un bonus "una tantum". A riceverla sarebbero state le persone che hanno avuto un contratto a termine per 24 mesi, e poi non l'hanno visto trasformato in un contratto a tempo indeterminato dalla propria azienda. Come forma di ‘compensazione', queste lavoratrici e lavoratori avrebbero dovuto ricevere 500 euro.

Tuttavia, in mattinata è stata fatta circolare la bozza che riporta la novità del bonus, e nel giro di poche ore le agenzie di stampa hanno riportato che questa misura era saltata. La norma è stata inserita in bozza durante le discussioni interne all'esecutivo, ma i lavori sul decreto sono ancora in corso. Nonostante il dl, va ribadito, sia stato già approvato dal governo, riunitosi il Primo maggio per annunciare l'intervento in una data simbolica. La buonuscita da 500 euro è stata contemplata, temporaneamente inserita nel decreto – come dimostra la bozza in questione – e poi cancellata. Fanpage.it ha contattato il ministero del Lavoro, che ha confermato che la norma è stata stralciata.

Cosa dice il testo sulla buonuscita da 500 euro, ora cancellata

Nel testo della bozza del 1 maggio, la più recente, si legge: "Ai lavoratori con contratto a tempo determinato della durata di ventiquattro mesi sottoscritto successivamente all’entrata in vigore del presente decreto, con l’eccezione delle attività stagionali, è corrisposto un importo una tantum a titolo di welfare di 500 euro, se al termine della durata il contratto di lavoro non è trasformato a tempo indeterminato".

Si sarebbe trattato, dunque, di un piccolo aiuto ("a titolo di welfare") ai dipendenti che vengono lasciati a casa dopo due anni di contratto a termine. Sarebbero stati esclusi i lavori stagionali che, per loro natura, hanno dei contratti temporanei che non diventano a tempo indeterminato.

Il bonus sarebbe stato valido per i contratti che durati 24 mesi e poi scaduti. Il testo prevedeva che per i contratti di durata inferiore fosse ridotto anche l'importo del bonus. La bozza, però, non indicava di quanto: si legge che "l'importo è ridotto in caso di contratto di durata inferiore a ventiquattro mesi" ma lo spazio per indicare la cifra è stato lasciato vuoto. Infine, avrebbe ottenuto questa sorta di welfare lavorativo solo chi ha avuto un contratto di almeno un anno, dato che "non è dovuto per i contratti di durata inferiore a dodici mesi".

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