Cosa racconta la maglietta di CasaPound del 22enne suprematista che voleva fare una strage di donne
Andrea Cavalleri voleva fare strage di ebrei e femministe, voleva fare come Luca Traini, ma riuscendo a fare una vera strage, come Anders Breivik a Utoya in Norvegia e Brenton Harrison Tarrant a Christchurch in Nuova Zelanda. Non era parte di nessuna organizzazione o partito, gestiva un canale Telegram (‘Sole Nero') pieno di ideologia suprematista e neonazista, ma anche particolarmente virulenta contro i movimenti femministi.
In questa foto del suo profilo Facebook indossa una maglietta degli ZetaZeroAlfa, il gruppo musicale del leader di CasaPound Gianluca Iannone, band culto per il movimento di estrema destra. Questo non vuol dire che fosse di CasaPound, né che CasaPound condivida idee e propositi del 22enne (al contrario sembrano più interessati a entrare nelle istituzioni camuffandosi e mettendo sotto il tappeto le idee più estremiste). Questo vuol dire che i lupi solitari non esistono, che non agirebbero senza un pubblico a cui rivolgersi, un mondo che ritengono attivabile tramite le loro gesta. E questo mondo è quello organizzato dai gruppi di estrema destra che forniscono testi, ideologia, spazi reali e virtuali di socializzazione di temi e culture politiche, dove idee come quelle di Cavalleri trovano cittadinanza.
D'Altronde Gianluca Casseri, l'uomo che il 13 dicembre del 2011 ha premuto il grilletto a Firenze uccidendo due cittadini senegalesi era vicino a CasaPound, tanto da scrivere su uno dei portali del movimento, mentre l'attentatore di Macerata Luca Traini era stato candidato della Lega e aveva simpatie per Forza Nuova, tanto che il movimento di Fiore si è schierato apertamente in difesa dell'uomo che ha sparato a caso contro cittadini la cui unica colpa era il colore della pelle con l'intento di "vendicare" Pamela Mastropietro.
Negli Stati Uniti il terrorismo domestico di estrema destra, anche dopo l'assalto al Campidoglio, è considerata una minaccia gravissima. Ma la realtà è che lo è da anni e per anni è stato ignorato nonostante gli attentati e gli omicidi. In Italia negli ultimi anni si comincia a presentare con insistenza la stessa ideologia radicale che animava i propositi stragisti del 22enne di Savona.
Dal "prima gli italiani", dallo stabilire l'accesso ai diritti e alla cittadinanza su base etnica al suprematismo, dal complottismo al vero e proprio antisemitismo, dalla difesa della famiglia e della società tradizionale all'odio verso le donne e le "femministe", uno slittamento verso posizioni estremiste che avviene perché tollerato dagli ambienti della destra radicale e da chi con questa intrattiene rapporti politici e culturali. Isolare queste spinte è una responsabilità che però la destra sovranista italiana non sembra volersi assumere, proprio come non se la sono assunta i Repubblicani negli Stati Uniti prima e dopo la presidenza di Donald Trump.