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Cosa propone il governo Meloni su tasse e inflazione: dalla flat tax al taglio dell’Iva sui pannolini

Tasse e inflazione dovrebbero essere affrontate già nelle prossime settimane dal governo. Le proposte che la presidente del Consiglio ha presentato alla Camera sono in linea con il programma elettorale: estensione della flat tax, “tregua” fiscale e Iva al 5% per alcuni beni primari.
A cura di Luca Pons
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Tra i temi da trattare nella prima legge di bilancio del governo Meloni, che toccherà al ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti gestire, dovrebbero esserci anche l'inflazione e le tasse. Nel suo discorso alla Camera di ieri, Giorgia Meloni ha chiarito che bollette e carburante saranno "un impegno finanziario imponente", che "costringerà a rinviare altri provvedimenti". Tuttavia, ha citato anche alcune misure da attuare in altri ambiti.

Come cambiano bonus e Iva con il governo Meloni

Per quanto riguarda il contrasto dell'inflazione, la presidente del Consiglio ha dichiarato l'intenzione di ridurre le imposte sui premi di produttività, ma anche di alzare ulteriormente la soglia di esenzione dei ‘fringe benefits'. Questo è già stato fatto dal governo Draghi, con quello che è stato chiamato bonus bollette e che è passato da circa 250 euro a 600 euro. Per il prossimo anno, quindi, l'esecutivo di Meloni potrebbe valutare di aumentarlo ancora di più.

La presidente del Consiglio ha parlato anche di potenziare il welfare aziendale, senza altre indicazioni più specifiche, e di aumentare i beni primari che hanno l'Iva al 5%. Secondo quanto era già stato indicato nel programma di Fratelli d'Italia, i beni interessati dalla riduzione in questo caso sarebbero quelli del "carrello della spesa" e i "prodotti per l'infanzia". Si penserebbe, quindi, ad alcuni alimenti e a beni come "pannolini, biberon, latte artificiale e altri".

Quoziente familiare, flat tax e tregua fiscale

Per quanto riguarda le tasse, la leader del governo nel suo discorso ha delineato un "nuovo patto fiscale" basato su tre "pilastri". Il primo è una riforma del fisco "all'insegna dell'equità", che comprenda ad esempio l'introduzione del quoziente familiare: si tratta di un metodo di calcolo delle tasse che si basa sul reddito complessivo del nucleo familiare, diviso per il numero di componenti della famiglia, così da favorire le famiglie più numerose.

Sempre nell'ambito di una riforma fiscale, Meloni ha proposto un'estensione della flat tax (che ha chiamato "tassa piatta"), anche se ridotta rispetto a quanto proposto da Lega e Forza Italia nei loro programmi. Nelle intenzioni della presidente del Consiglio, la flat tax si applicherebbe alle partite Iva che fatturano fino a 100mila euro all'anno – oggi la soglia è di 65mila euro – e al reddito ‘extra', cioè all'incremento di reddito rispetto al massimo raggiunto nei tre anni precedenti.

Il secondo "pilastro" è quella che la presidente del Consiglio ha chiamato "tregua fiscale". Si tratterebbe, probabilmente, una forma di condono dei debiti con l'Agenzia delle entrate, che nelle intenzioni del governo dovrebbe consentire a cittadini e imprese di "regolarizzare la propria posizione con il fisco". Infine, il terzo elemento fondamentale delle proposte del governo Meloni è la lotta all'evasione fiscale, partendo dalle grandi imprese e dagli evasori totali, ma che non sia una "caccia al gettito".

Infine, il programma economico del nuovo esecutivo contiene anche l'idea di ridurre il cuneo fiscale "di almeno cinque punti". Quali di questi punti possano essere introdotti già nella prossima legge di bilancio, dipenderà dalla disponibilità di fondi, dalla coesione del centrodestra e dalla possibilità tecnica di scrivere queste riforme nelle poche settimane rimanenti.

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