Cosa prevede l’ordinanza che obbliga chi rientra da Croazia, Grecia, Malta e Spagna a fare tampone
Il ministro della Salute, Roberto Speranza, ha firmato l’ordinanza che prevede di effettuare test molecolare o antigenico, attraverso il tampone, per le persone che arrivano da Croazia, Grecia, Malta e Spagna. L’obbligo vale per chiunque arrivi in Italia da questi quattro Paesi, che sia per motivi di lavoro o turistici. L’ordinanza ha valore a partire dal 13 agosto e fino a nuovi provvedimenti come un decreto del Presidente del Consiglio dei ministri. In ogni caso la sua validità non andrà oltre la data del 7 settembre. Il provvedimento non prevede soltanto le nuove misure urgenti per il contenimento dell’emergenza causata dal Covid-19 attraverso l’utilizzo dei tamponi per chi torna in Italia, ma permette di aggiungere un altro Paese alla lista di quelli da cui è vietato l’ingresso in Italia. Alla black list, dunque, si aggiunge anche la Colombia.
A chi è rivolta l’ordinanza
L’obbligo di tampone è rivolto a tutte le persone che “intendono fare ingresso nel territorio nazionale e che nei quattordici giorni antecedenti hanno soggiornato o transitato in Croazia, Grecia, Malta o Spagna”. Vale, quindi, per chiunque entri in Italia, che sia residente nel nostro Paese o meno. Queste persone, inoltre, anche nel caso in cui siano asintomatiche, “sono obbligate a comunicare immediatamente il proprio ingresso nel territorio nazionale al Dipartimento di prevenzione dell’azienda sanitaria competente per territorio”. Inoltre, in caso di sintomi da Covid-19 sono tenuti a segnalarlo al più presto a sottoporsi all’isolamento.
Cosa prevede l’ordinanza del ministero della Salute
Secondo l’ordinanza le possibilità per questi cittadini che entrano in Italia provenendo dai quattro Paesi indicati sono due. La prima è quella di presentare al vettore al momento dell’imbarco (o comunque a chi effettua i controlli) un’attestazione: con questa si deve confermare che il soggetto si è sottoposto, nelle 72 ore antecedenti all’ingresso in Italia, a un test molecolare o antigenico “effettuato per mezzo di tampone e risultato negativo”. La seconda possibilità, invece, è quella di effettuare il tampone una volta arrivato in Italia. Viene quindi previsto l’obbligo “di sottoporsi ad un test molecolare o antigenico al momento dell’arrivo in aeroporto, porto o luogo di confine, ove possibile”. Oppure, entro 48 ore “dall’ingresso nel territorio nazionale presso l’azienda sanitaria locale di riferimento”. In attesa del test, queste persone devono essere poste in regime di isolamento fiduciario.