Cosa prevede la riforma del catasto che non piace alla Lega
È tensione tra la Lega e il resto del governo di Mario Draghi. Il Carroccio oggi non ha partecipato al Consiglio dei ministri che ha visto sul tavolo la legge delega sulla riforma fiscale: un'assenza, ha spiegato Matteo Salvini, data dal fatto che il documento sia stato consegnato ai partiti mezz'ora prima del vertice, ma anche in quanto "prevede cose non approvate in Parlamento, come gli aumenti fiscali". E ancora: "Una legge delega in bianco sul catasto non ci sta".
Ma cosa prevede la riforma del catasto a cui tanto si oppone la Lega? Per prima cosa è importante dire che si tratta dell'articolo 7 della legge delega fiscale finita sul tavolo del Cdm che intende intervenire per la "modernizzazione degli strumenti di mappatura degli immobili e revisione del catasto fabbricati". L'obiettivo è quello di individuare "gli immobili attualmente non censiti", i "terreni edificabili accatastati come agricoli" e gli "immobili abusivi".
Come spiegato anche da Mario Draghi in conferenza stampa, in riferimento all'intera legge delega, il provvedimento si limiterà a delineare i punti base della riforma, che però andrà a regime solo nel 2023. Il Parlamento dovrà prima approvare il disegno di legge, mentre il governo avrà il compito di varare i decreti legislativi previsti dallo stesso testo che ha ricevuto il via libera oggi.
Il maggior punto critico sulla questione del catasto è che la riforma dovrà essere conciliata con una promessa, fatta dallo stesso Draghi, di non aumentare le tasse sulla casa. Equilibrio impossibile a detta della Lega che ha ribadito il suo no alla riforma del catasto rifiutandosi di presentarsi in Cdm. "Una riforma del catasto che prevede un aumento della tassa sulla prima e la seconda casa non è il modo migliore per ripartire dopo il Covid. È l’ultima delle cose da fare. Follia aumentare le tasse ora", ha detto Salvini.