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Cosa prevede il decreto Taxi del governo Meloni: si va verso un aumento delle licenze

Il governo sta lavorando a un decreto Taxi da portare in Consiglio dei ministri la prossima settimana: si va verso la possibilità, per i sindaci, di aumentare le licenze del 20%.
A cura di Tommaso Coluzzi
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Il governo porterà il decreto Taxi in Consiglio dei ministri lunedì, ma non è ancora chiaro quali siano le misure per risolvere il problema della carenza di auto bianche nelle grandi città italiane. Il ministro del Made in Italy, Adolfo Urso, ha annunciato che il testo di legge verrà presentato all'inizio della prossima settimana d'intesa con il ministero dei Trasporti di Matteo Salvini: "Si apre un percorso di riforma legislativa per un settore strategico per il Paese – ha detto Urso – la riforma dovrà portare a maggior efficienza e trasparenza, anche a fronte della significativa crescita dell'afflusso di turisti stranieri e delle grandi sfide che ci attendono nei prossimi anni, dal Giubileo del 2025 alle Olimpiadi".

Per consentire all'Italia di "diventare il principale polo di attrazione turistica in Europa", secondo Urso, servono più taxi. Anche perché i video delle code alla stazione Termini di Roma hanno fatto il giro del mondo. Perciò ieri sera si sono riuniti, a Palazzo Chigi, la presidente Meloni, i suoi vice Tajani e Salvini (che è, appunto, anche titolare dei Trasporti) e i ministri Urso, Giorgetti e Fitto. Sul tavolo, post Cdm, il dossier taxi.

Nel nuovo decreto, che secondo Urso sarà l'inizio di una grande riforma di settore, ci dovrebbe però essere una norma che possa avere un impatto immediato sul mercato dei taxi. Secondo quanto appreso alla fine della riunione, l'idea sarebbe consentire ai sindaci di aumentare le licenze dei taxi fino al 20% in più. Per ora si tratta solo di una ipotesi, anche perché nei giorni scorsi si era parlato sì di licenze in più, ma provvisorie e solo per chi già ne ha una. L'aumento delle licenze, inoltre, rischia di incontrare la resistenza della categoria. E non sarebbe certo una novità.

La proposta di concedere una seconda licenza a chi ne ha già una sarebbe funzionale alla cessione della stessa da parte del tassista, che a quel punto potrebbe avere un ritorno economico immediato. In ogni caso è necessaria una riforma del settore e il governo ci sta lavorando. È impossibile però che, qualsiasi cosa si decida, le misure possano avere un impatto immediato sulla stagione turistica in corso. Certo se l'Italia punta a diventare il principale polo di attrazione turistica del vecchio continente, come dice Urso, è meglio affrettarsi.

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