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Cosa pensa Salvini delle parole di Vannacci sui disabili: “È stato volutamente frainteso”

“Mi sembra una tempesta sul nulla. Su parole che sono state volutamente fraintese”: lo dice Matteo Salvini, commentando le parole del generale Vannacci – che ha ipotizzato classi separate per disabili – dopo le polemiche del fine settimana.
A cura di Annalisa Girardi
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Dopo ore di polemiche, anche Matteo Salvini commenta le parole di Roberto Vannacci sulle classi differenziate per i disabili. Frasi che hanno suscitato polemiche per tutto il fine settimana. Ma per il leader della Lega, che ha candidato il generale con il suo partito alle europee, è tutto un grande fraintendimento: "Mi sembra una tempesta sul nulla. Su parole che sono state volutamente fraintese", ha detto a Rai Radio 1. "A settembre con i ministri leghisti della Scuola e della Disabilità abbiamo assunto 13mila insegnanti di sostegno. Stiamo lavorando per l'abbattimento delle barriere architettoniche. Occorre includere. Se ci sono disabilità gravissime vanno assistite, non basta l'insegnante di sostegno. Avere ragazzi speciali in classe è un valore aggiunto".

Il ministro dei Trasporti rivendica la scelta di ricandidare Vannacci al voto dell'8 e 9 giugno: "È una scelta di libertà: se a sinistra candidano una ragazza detenuta in un carcere straniero con accuse pesantissime non vedo perché non si possa candidare un generale che ha difeso l'Italia", ribadisce. Continuando a parlare di Europa, Salvini mette in chiaro di non condividere alcune scelte che hanno fatto i suoi alleati di centrodestra: "Il centrodestra governerà bene e a lungo in Italia per i prossimi anni. A livello di Europa non ho condiviso le scelte degli alleati che hanno sostenuto le politiche fallimentari che ci hanno portato al disastro di oggi". E ancora: "Questa Unione europea fondata sui poteri forti, sulla finanza e non sul lavoro vero, vuole limitare la libertà di lavorare, di pensare di esprimersi. Alcune parole non le puoi dire, non puoi parlare di famiglia, di pace, di patria. Penso che l'Europa sia nata per garantire la pace, il benessere e la sicurezza".

Sulla scelta di non candidarsi personalmente, ribadisce di non avere il tempo per pensare anche alla campagna elettorale in prima persona, visti i compiti da ministro e segretario di partito: "Faccio il ministro, mi occupo di treni, di codice della strada, di case e del piano casa, di porti e aeroporti. Ho 18 ore al giorno per occuparmi di questo. Poi, ovviamente, farò campagna elettorale, ma non me la sentivo di farlo da candidato". Sulla scelta degli alleati – precisamente Giorgia Meloni e Antonio Tajani, che invece si sono candidati – conclude: "Non commento le scelte degli altri, se gli altri lo hanno fatto, hanno fatto bene. Io da segretario della Lega ho la consapevolezza di aver creato una squadra con liste forti. Dal nord al sud anche con persone che non hanno la tessera della Lega in tasca".

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