Cosa non c’è nel contratto di governo M5s-Lega
Dal reddito di cittadinanza alla flat tax, passando per i capitoli immigrazione e giustizia, è ormai noto cosa contiene il contratto di governo stipulato da MoVimento 5 Stelle e Lega. Meno risonanza stanno avendo, invece, i punti non presenti nel documento pubblicato da Salvini e dal M5s e messo in votazione per gli iscritti pentastellati sulla piattaforma Rousseau. Dopo le polemiche degli scorsi giorni, sollevate da più parti politiche, si è deciso di inserire un capitolo sul Sud, ma senza alcuna idea o progetto definiti. Non si parla di alcuni punti caratteristici delle battaglie dell’una o dell’altra forza politica negli anni, come la riduzione del programma degli F35 o l’obiettivo di eliminare 400 leggi inutili propagandato dal M5s in campagna elettorale. Ancora, non si parla di grandi eventi (che fine farà la candidatura alle Olimpiadi invernali del 2026 dell’Italia?), né di gender gap e diritti al femminile, così come non viene citato l’articolo 18 e non si fa alcun riferimento alle unioni civili e ai diritti delle coppie omosessuali.
Niente riduzione di F35 e armi
Fino a qualche mese fa (in realtà prima della campagna elettorale) tra i Cinque Stelle uno dei punti fermi in materia di Difesa e armi era la riduzione degli F35. Punto scomparso già nel programma e ora anche nel contratto di governo. Nessun riferimento al programma definito in passato “inutile e costoso”. Nel contratto di governo si parla inoltre del “finanziamento della ricerca e dell’implementazione del know how nazionale in ambito non prettamente bellico”, portando alla “progettazione e costruzione navi, aeromobili e sistemistica high tech”. Accantonando, quindi, almeno in apparenza, l’idea di ridurre le spese per la Difesa, seppur si voglia puntare a una riduzione dell’impegno militare.
Il lavoro, l’articolo 18 e il Jobs Act
Il quattordicesimo capitolo del contratto di governo parla, in maniera in parte approfondita, di lavoro. Si fa riferimento ai voucher, che M5s e Lega sembrano voler reintrodurre, ma non di articolo 18 dopo che il Jobs Act lo ha cancellato. Non sembra quindi possibile che venga reintrodotto. Così come molto vago è il passaggio sul Jobs Act, in parte criticato ma senza alcun riferimento alla possibilità che venga abrogato o superato.
Donne e gender gap
Di donne se ne parla soprattutto nel capitolo 18 del contratto, quello dedicato alle Politiche per la famiglia e natalità. Quindi un riferimento in ottica della famiglia e dei figli, ma non dei diritti delle donne. Né ci sono informazioni in tema di pari opportunità e di gender gap. Una linea che sembra seguire, in effetti, il fatto che negli incontri del tavolo M5s-Lega era presente una sola donna. Dal punto di vista del ruolo delle donne nel mondo del lavoro sembra esserci ancora molto da fare: in politica ma anche in tutti gli altri ambiti.
I grandi eventi e le Olimpiadi
Si parla di sport con un intero capitolo dedicato (il 24) nel contratto di governo. E si chiede una revisione delle “attuali competenze del Coni”, il Comitato olimpico nazionale. L’idea è quella che il “governo assuma con maggior attenzione il ruolo di controllore delle modalità di assegnazione e di spesa delle risorse destinate al Coni”. Nonostante questi riferimenti non si parla però di grandi eventi (non solo sportivi) che l’Italia può ospitare e come il governo potrebbe porsi sul tema. L’esempio che viene in mente è il ‘no’ della sindaca pentastellata di Roma, Virginia Raggi, alle Olimpiadi del 2024, che fa pensare a una linea simile. Anche se la Lega sembra essere su tutt'altra ottica sul tema, come dimostra anche l'interesse del governatore Zaia alle Olimpiadi del 2026 per il Veneto. Il governo dovrà a breve decidere su altri Giochi olimpici, quelli invernali del 2026. Anche Milano e Torino si sono dette disponibili a ospitarli, ma l’ultima parola spetta all’esecutivo e nel contratto di governo di questi grandi eventi o di altri simili non se ne parla affatto. Difficile, quindi, sapere quale sarà la posizione giallo-verde sui grandi eventi, mentre più chiara è quella sugli impianti che potrebbero ospitarli, con l’idea di istituire un’anagrafe in cui comprenderli tutti e di cui si parla nel documento.
Il Sud
Una delle questioni più dibattute è quella del Mezzogiorno. Inizialmente non inserita nel contratto, dopo varie proteste e lamentele, è stato inserito un capitolo apposito, il venticinquesimo. Ma senza nessuna spiegazione di cosa fare: “Si è deciso – si legge nel documento – di non individuare specifiche misure nella consapevolezza che tutte le scelte politiche previste sono orientate dalla convinzione verso uno sviluppo economico omogeneo per il Paese”. In sostanza, nessun piano specifico per il Sud e per cercare di farlo tornare competitivo e alla pari con il resto del Paese.
Scomparsa l’abolizione delle leggi inutili
Uno dei punti su cui il MoVimento 5 Stelle ha basato parte della campagna elettorale riguarda il taglio di 400 leggi ritenute inutili e presenti nell’ordinamento italiano. Di tagli se ne parla in riferimento ai costi della politica, ai costi delle istituzioni e alle pensioni d’oro, ma mai in merito alle leggi inutili che in campagna elettorale i Cinque Stelle avevano promesso di eliminare.
Unioni civili e coppie omosessuali
La scorsa legislatura si è caratterizzata anche per l’introduzione delle unioni civili in Italia. Al contrario, la nuova legislatura, in caso di governo M5s-Lega, difficilmente sembra potersi occupare degli stessi temi. Nessun passaggio del contratto di governo è dedicato alle unioni civili e mai si parla di diritti delle coppie omosessuali, di riconoscimento dei figli per le coppie omogenitoriali (nonostante il recente caso di Torino, seguito da molti altri) e di lotta all’omofobia.