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Pensioni

Cosa ha promesso il governo Meloni sulle pensioni nell’incontro con i sindacati

Nel vertice sulle pensioni al ministero del Lavoro, tra la ministra Calderone e i sindacati, si è parlato più esodi incentivati che di riforme strutturali. Sul tavolo ci sarebbe l’opzione di uno strumento unico per questi incentivi, mentre gli altri temi – quota 103, opzione donna, Ape sociale – restano per ora sullo sfondo.
A cura di Luca Pons
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I sindacati hanno incontrato, ieri, la ministra del Lavoro Marina Calderone per un nuovo tavolo sulle pensioni. Uil e Cgil sono stati decisamente critici del vertice, dicendo che non c'erano proposte concrete né idee di lungo termine, che la ministra non aveva ancora definito le risorse a disposizione per una riforma delle pensioni e che tutte le proposte più ambiziose – come quota 41 – sono state rimandate a fine legislatura.

D'altra parte, Luigi Sbarra di Cisl ha parlato di un "incontro interlocutorio ma positivo, perché ci ha consentito di riannodare i fili del confronto dopo molti mesi di silenzio" e ha notato la disponibilità del governo a "cambiare e modificare la legge Fornero" dicendo che nei prossimi giorni "partiranno i tavoli tecnici di approfondimento" per le singole proposte. Nel frattempo, però, si è discusso soprattutto degli esodi incentivati.

Uno strumento unico per gli esodi incentivati

Infatti, secondo quanto emerso l'unico tema su cui il ministero si è preso l'impegno di lavorare, magari anche prima della prossima legge di bilancio a dicembre, sono gli esodi incentivati. Oggi ci tre strumenti che permettono di abbandonare il lavoro in anticipo. Oltre alla trattativa privata tra dipendente e impresa, c'è la possibilità di isopensione – si lascia il lavoro sette anni prima del previsto, il dipendente prende la stessa pensione che avrebbe preso più avanti perché l'azienda continua a versare i contributi. L'ultima strada è il contratto di espansione, che il ministero potrebbe espandere.

Con il contratto di espansione il pensionamento è anticipato di cinque anni, ma l'azienda smette di versare i contributi e quindi la pensione alla fine risulta più bassa che se si fosse continuato a lavorare. Nelle condizioni attuali, in più, per ogni tre persone che lasciano l'azienda con il contratto di espansione l'azienda deve assumere un nuovo dipendente. Espandere questa misura, invece dell'isopensione, permetterebbe alle aziende di risparmiare – a scapito dei nuovi pensionati – e avrebbe un costo ridotto per lo Stato.

Quota 103, Opzione donna e Ape sociale ancora in sospeso

Non sono stati toccati, invece, i temi più delicati della potenziale riforma delle pensioni: quota 103 o quota 41, Opzione donna, Ape sociale. Il governo qui rimanderà ancora di un anno, con tutta probabilità, il superamento della legge Fornero sbandierato in campagna elettorale. È un "obiettivo di legislatura", hanno ripetuto gli esponenti dell'esecutivo guidato da Giorgia Meloni.

L'anno prossimo la strada più probabile sembra il rinnovo di quota 103, con il pensionamento anticipato per chi ha almeno 62 anni di età e 41 anni di contributi versati. Il sottosegretario al Lavoro Claudio Durigon ha detto che finora sono arrivate 17mila domande "accoglibili" per il pensionamento con questa misura, un dato che la Cgil ritiene sovrastimato, in assenza di un riscontro ufficiale dell'Inps.

Opzione donna, che permette di andare in pensione a 58 o 59 anni di età (a seconda del numero di eventuali figli) con 35 anni di contributi, ha visto una fortissima stretta da parte del governo già l'anno scorso. Si trattava di una misura comunque controversa, dato che prevedeva una pensione ridotta fino a un terzo, ma per il 2023 ha imposto requisiti molto restrittivi, tanto che la misura si rivolgeva al massimo a poche centinaia di donne. Anche su questo, non è chiaro se saranno stanziate le risorse per allargare le maglie oppure no.

Infine, l'Ape sociale che permette di andare in pensione a 63 anni, con 30 o 36 anni di contributi per i lavoratori fragili o i disoccupati. La misura andrà in scadenza a fine anno, c'è l'intenzione di rinnovarla, ma per avere delle certezze bisognerà aspettare i prossimi mesi.

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