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Elezioni europee 2024

Cosa ha detto Ursula Von Der Leyen nel discorso sullo stato dell’Unione: migranti, Ucraina e inflazione

Sono moltissimi i temi toccati da Ursula von der Leyen nel suo annuale discorso sullo Stato dell’Unione, l’ultimo pronunciato da presidente della Commissione Ue prima delle prossime elezioni europee: “Il futuro del nostro continente dipende dalle scelte che facciamo oggi. Ancora una volta, questo è il momento per l’Europa di rispondere alla chiamata della storia”, ha detto.
A cura di Annalisa Girardi
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È un discorso importante, quello sullo stato dell'Unione pronunciato da Ursula von der Leyen. L'ultimo, prima delle elezioni europee del 2024: un appuntamento che ha la potenzialità di essere un anno zero per l'Ue, di indicare il futuro che vogliamo per il Vecchio Continente dopo anni di sfide difficilissime. "Tra poco meno di 300 giorni, gli europei andranno alle urne nella nostra democrazia unica e straordinaria. Come ogni elezione, sarà un momento in cui le persone rifletteranno sullo stato della nostra Unione e sul lavoro svolto da coloro che le rappresentano. Ma sarà anche il momento di decidere che tipo di futuro e che tipo di Europa vogliono", ha iniziato von der Leyen, prendendo la parola nella plenaria di Strasburgo, casa del Parlamento europeo.

La presidente della Commissione Ue ha rivolto un pensiero a coloro che votano per la prima volta e che si trovano a immaginare un futuro sotto il peso della guerra di nuovo sul suolo europeo, di una crisi climatica dal volto sempre più distruttivo e dalla situazione economica incredibilmente precaria. "La nostra Unione oggi riflette la visione di coloro che sognavano un futuro migliore dopo la seconda guerra mondiale. Un futuro in cui un'Unione di nazioni, democrazie e persone lavorerebbe insieme per condividere pace e prosperità. Credevano che l'Europa fosse la risposta all'appello della storia. Quando parlo alla nuova generazione di giovani, vedo la stessa visione per un futuro migliore. Lo stesso ardente desiderio di costruire qualcosa di meglio. La stessa convinzione che, in un mondo di incertezza, l'Europa, ancora una volta, debba rispondere all'appello della storia. Ed è quello che dobbiamo fare insieme", ha detto von der Leyen.

Il Green Deal europeo e la sfida del cambiamento climatico

Per poi sottolineare come negli ultimi sia nata una vera e propria "Unione geopolitica, che sostiene l'Ucraina e si oppone con forza all'aggressione della Russia e risponde all'assertività della Cina". Dal lato economico, ha aggiunto, il fulcro deve essere il Green Deal: "È un programma le cui ambizioni non hanno uguali. Continueremo a sostenere l'industria europea durante questa transizione. Quattro anni fa, il Green Deal europeo è stata la nostra risposta alla chiamata della storia. E quest'estate, la più calda mai registrata in Europa, ce lo ha chiaramente ricordato. La Grecia e la Spagna sono state colpite da devastanti incendi, e solo poche settimane dopo sono state colpite nuovamente da devastanti inondazioni. E abbiamo visto il caos e la carneficina provocati da condizioni meteorologiche estreme, dalla Slovenia alla Bulgaria e in tutta la nostra Unione. Questa è la realtà di un pianeta in ebollizione".

Violenza di genere: "No vuol dire no"

Uno dei primi temi trattati da von der Leyen nel discorso sullo stato dell'Unione è stato anche il divario di genere e la violenza contro le donne: "Con la direttiva sulla trasparenza retributiva abbiamo sancito per legge il principio fondamentale secondo cui a parità di lavoro corrisponde parità di retribuzione. Non c'è un solo argomento per cui, a parità di lavoro, una donna debba essere pagata meno di un uomo. Ma il nostro lavoro è tutt'altro che finito e dobbiamo continuare a spingere per il progresso insieme. So che questo Parlamento sostiene la nostra proposta sulla lotta alla violenza contro le donne. Anche in questo caso, vorrei che fosse sancito un altro principio fondamentale: "No" significa "no". Non può esserci vera uguaglianza senza libertà dalla violenza", ha detto.

La gestione dei flussi migratori

Sulla gestione dei flussi migratori von der Leyen ha ribadito come l'Ue debba farsi trovare unita e trattare la questione assicurando "sicurezza e umanità". Poi ha aggiunto: "Un accordo sul patto non è mai stato così vicino. Il Parlamento e il Consiglio hanno l'opportunità storica di superarlo. Dimostriamo che l'Europa può gestire la migrazione in modo efficace e compassionevole".

Von der Leyen ha quindi lanciato un appello a tutti i partner Ue per "affrontare questa piaga globale della tratta di esseri umani". E ha annunciato che la stessa Commissione organizzerà una conferenza internazionale sulla lotta al traffico di esseri umani: "È ora di porre fine a questo business insensibile e criminale. Sappiamo che la migrazione richiede un lavoro costante. E questo è ancor più vitale nella lotta contro i trafficanti di esseri umani. Attirano le persone disperate con le loro bugie, mettendole su rotte mortali attraverso il deserto o su barche inadatte al mare".

Quindi, sui rapporti con l'Unione africana: "Dobbiamo mostrare nei confronti dell'Africa la stessa unità di intenti che abbiamo dimostrato nei confronti dell'Ucraina. Dobbiamo concentrarci sulla cooperazione con i governi legittimi e le organizzazioni regionali. E dobbiamo sviluppare un partenariato reciprocamente vantaggioso che si concentri su questioni comuni per l'Europa e l'Africa. Per questo motivo, insieme all'Alto rappresentante Borrell, lavoreremo a un nuovo approccio strategico da portare avanti al prossimo vertice Ue-Ua".

È importante essere presenti nelle regioni africane, ha continuato von der Leyen, anche per occupare uno spazio che altrimenti prenderanno altri attori. Parlando ad esempio del Sahel ha detto: "Il susseguirsi di colpi di stato militari renderà la regione più instabile negli anni a venire. La Russia sta influenzando e beneficiando del caos. E la regione è diventata terreno fertile per l'aumento del terrorismo".

La Cina e le auto elettriche, l'indagine della Commissione

Tornando invece a parlare di concorrenza e della Cina, von der Leyen ha accusato Pechino di distorcere il mercato dell'auto elettrica. E ha annunciato un'indagine da parte della Commissione: "Stiamo avviando un'indagine anti-sovvenzioni nel settore elettrico dei veicoli provenienti dalla Cina. I mercati globali sono inondati di auto elettriche cinesi più economiche, a prezzi mantenuti artificialmente bassi da ingenti sussidi statali. Questo distorce il nostro mercato. E poiché non lo accettiamo dall'interno, non lo accettiamo dall'esterno. L'Europa è aperta alla concorrenza. Non per una corsa al ribasso. Dobbiamo difenderci dalle pratiche sleali".

Il rapporto sulla competitività di Mario Draghi

Durante il suo discorso sullo stato dell'Unione von der Leyen ha anche fatto sapere di aver chiesto a Mario Draghi di preparare un rapporto sul futuro della competitività europea. "Tre sfide – lavoro, inflazione e ambiente commerciale – arrivano in un momento in cui chiediamo anche all'industria di guidare la transizione pulita. Dobbiamo quindi guardare avanti e stabilire come rimanere competitivi mentre lo facciamo. Per questo motivo ho chiesto a Mario Draghi – una delle grandi menti economiche europee – di preparare un rapporto sul futuro della competitività europea", ha annunciato.

La crisi economica e l'inflazione

Le grandi sfide economiche che l'Unione si troverà ad affrontare il prossimo anno, secondo von der Leyen, riguardano la carenza di manodopera, la semplificazione degli affari per le aziende e l'inflazione. "La prima riguarda il nostro mercato del lavoro. Non abbiamo dimenticato i primi tempi della pandemia globale. Quando tutti prevedevano una nuova ondata di disoccupazione di massa stile 1930. Ma noi abbiamo sfidato questa previsione. Con Sure – la prima iniziativa europea di lavoro a tempo ridotto – abbiamo salvato 40 milioni di posti di lavoro. Questa è l'economia sociale di mercato europea in azione", ha sottolineato la presidente della Commissione. Sulla questione energetica von der Leyen ha aggiunto: "Non abbiamo dimenticato come Putin abbia usato deliberatamente il gas come arma, in noi ha creato la paura di una crisi energetica, ma ce l'abbiamo fatta perché siamo rimasti uniti e abbiamo approfittato della crisi per investire massicciamente nelle energie rinnovabili".

E ancora: "L'altra grande sfida economica: l'inflazione persistentemente elevata. Christine Lagarde e la Banca centrale europea stanno lavorando duramente per tenere sotto controllo l'inflazione. Sappiamo che il ritorno all'obiettivo di medio termine della Bce richiederà del tempo. La buona notizia è che l'Europa ha iniziato a ridurre i prezzi dell'energia". Per la questione imprese, invece, von der Leyen ha evidenziato: "Le piccole imprese non hanno la capacità di far fronte ad un'amministrazione complessa. Oppure sono frenati da processi lunghi. Ciò spesso significa che fanno meno tempo a disposizione e perdono opportunità di crescita. Ecco perché- entro la fine dell'anno – nomineremo un inviato UE per le Pmi che farà riferimento direttamente a me. Vogliamo sentire direttamente dalle piccole e medie imprese le loro sfide quotidiane".

Il tema dell'intelligenza artificiale

Un altro punto toccato da von der Leyen ha riguardato l'intelligenza artificiale.  "Credo che l'Europa, insieme ai partner, dovrebbe aprire la strada a un nuovo quadro globale per l'intelligenza artificiale, costruito su tre pilastri: barriere, governance e guida dell'innovazione". E ancora: "La nostra priorità numero uno è garantire che l'intelligenza artificiale si sviluppi in modo incentrato sull'uomo, trasparente e responsabile. Per questo motivo, nei miei orientamenti politici, mi sono impegnata a definire un approccio legislativo nei primi 100 giorni. Abbiamo proposto l'AI Act, la prima legge globale sull'intelligenza artificiale a favore dell'innovazione. Il nostro AI Act è già un progetto per il mondo intero. Ora dobbiamo concentrarci sull'adozione delle norme il prima possibile e passare all'attuazione", ha sottolineato.

L'allargamento dell'Unione europea

La presidente della Commissione ha anche parlato dell'allargamento dell'Ue, affermando che l'adesione "si basa sul merito" e che le istituzioni europee difenderanno sempre questo principio. "Abbiamo visto i grandi passi avanti già compiuti dall'Ucraina da quando le abbiamo concesso lo status di candidato. E abbiamo visto la determinazione di altri Paesi candidati ad attuare riforme".

Quindi ha annunciato di aver proposto, proprio per l'Ucraina, altri 50 miliardi di euro in quattro anni per investimenti e riforme. "Questo aiuterà a costruire il futuro dell'Ucraina per ricostruire un Paese moderno e prospero. E questo futuro è chiaro da vedere. Questo Parlamento lo ha detto ad alta voce: Il futuro dell'Ucraina è nella nostra Unione. Il futuro dei Balcani occidentali è nella nostra Unione. Il futuro della Moldavia è nella nostra Unione. E so bene quanto sia importante la prospettiva dell'Ue per molti abitanti della Georgia".

Il sostegno all'Ucraina

Von der Leyen ha ribadito il sostegno a Kiev fino a quando sarà necessario: "Saremo al fianco dell'Ucraina sempre, per tutto il tempo necessario. Dall'inizio della guerra quattro milioni di ucraini sono arrivati nell'Unione, voglio dire che sono i benvenuti come lo sono stati dall'inizio. La Commissione proporrà di prorogare la protezione offerta agli ucraini nell'Unione europea. Il nostro sostegno agli ucraini è destinato a proseguire".

"Scrivere la storia"

Infine la presidente della Commissione ha concluso sottolineando come l'Unione si trovi in un momento e in un luogo in cui è possibile scrivere la storia: "Il futuro del nostro continente dipende dalle scelte che facciamo oggi, dai passi che compiremo per completare la nostra Unione. I cittadini europei vogliono un'Unione che li difenda in un periodo di competizione tra grandi potenze, ma anche un'Unione che li protegga e sia loro vicina, come partner e alleato nelle loro battaglie quotidiane. E noi ascolteremo la loro voce", ha assicurato. E ha chiuso: "È  il momento di dimostrare che possiamo costruire un continente in cui si può essere chi si è, amare chi si vuole e puntare in alto. Un continente riconciliato con la natura e all'avanguardia nelle nuove tecnologie. Un continente unito nella libertà e nella pace. Ancora una volta, questo è il momento per l'Europa di rispondere alla chiamata della storia. Viva l'Europa".

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