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Cosa ha detto Meloni nel suo viaggio in Libia per la conferenza sul contrasto alle migrazioni illegali

Giorgia Meloni, accompagnata dal ministro Piantedosi, è volata a Tripoli, in Libia, per partecipare al Trans-Mediterranean Migration Forum: ecco di cosa si è discusso e cosa ha detto la presidente del Consiglio nel suo intervento.
A cura di Annalisa Girardi
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Giorgia Meloni è volata di nuovo in Libia, per partecipare alla conferenza sulla lotte alle migrazioni illegali organizzata dal Governo di unità nazionale, del primo ministro Abdulhamid Dabaiba. Insieme alla presidente del Consiglio, al Trans-Mediterranean Migration Forum di Tripoli, anche il ministro dell'Interno, Matteo Piantedosi. "Penso che tutti vedano che per questo governo italiano il Mediterraneo è una priorità, e non ci può esser il Mediterraneo senza Italia e Libia insieme. Questa è anche la ragione per cui in questi due anni abbiamo migliorato molto la cooperazione su vari fronti", ha detto Meloni prendendo la parola all'evento e sottolineando che "le sfide di questo tempo non possono essere affrontate da soli". In particolare, non quella delle migrazioni.

Diversi leader europei erano presenti al tavolo: "Vedo qui molti amici, il primo ministro di Malta, quello della Tunisia, il commissario Schinas, tutte persone che cercano di lavorare insieme sul tema delle migrazioni. Per affrontarlo seriamente dobbiamo avere un approccio a 360 gradi. L'Italia sta lavorando molto su questo, soprattutto a livello multilaterale", ha aggiunto Meloni, secondo cui la priorità è la lotta al traffico di esseri umani. "L'Onu ci dice che oggi è uno dei più potenti traffici criminali nel mondo. C'è gente che fa tantissimi di soldi usando la disperazione dei fragili, e non possiamo consentirlo. Queste organizzazioni stanno diventando potenti, ma non si preoccupano dei diritti umani e degli esseri umani", ha proseguito la presidente del Consiglio.

Meloni ha poi concluso affermando che l'immigrazione irregolare sia nemica di quella legale: "Guardate cosa è successo in Italia negli ultimi anni: non abbiamo potuto permettere a molte persone di entrare legalmente perché c'erano troppi immigrati irregolari. Sono le organizzazioni criminali che vogliono decidere chi ha il diritto o meno di vivere nei nostri Paesi. Per i flussi migratori legali, il mio governo ha fatto decreti flussi per tre anni, allargando le quote, anche e soprattutto per le nazioni che ci aiutano a combattere contro i trafficanti di esseri umani".

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