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Satnam Singh, bracciante indiano morto a Latina

Cosa ha detto Meloni alla Camera su Satnam Singh e caporalato

La presidente del Consiglio Giorgia Meloni, durante le comunicazioni alla Camera in vista del primo Consiglio Ue della legislatura, ha dedicato un passaggio del suo discorso alla morte atroce di Satnam Singh: “Una morte orribile e disumana per il modo atroce ma ancor di più per l’atteggiamento schifoso del suo datore di lavoro. Questa è l’Italia peggiore”.
A cura di Annalisa Cangemi
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Alle comunicazioni in vista del primo Consiglio europeo del 27 e 28 giugno, rese alla Camera, la presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha citato la vicenda di Satnam Singh, il bracciante indiano di 31 anni, morto in provincia di Latina dopo essersi visto negare il soccorso dal suo datore di lavoro a seguito di un grave incidente con un macchinario, che gli aveva tranciato un braccio. L'uomo, che non aveva un contratto regolare, è stato scaricato davanti casa sua, agonizzante, con il braccio staccato dal corpo.

"Un episodio di cronaca che mi ha lasciato esterrefatta, parlo dell'orribile morte di Satnam Singh, il bracciante che veniva dall'India, una morte orribile e disumana per il modo atroce ma ancor di più per l'atteggiamento schifoso del suo datore di lavoro. Questa è l'Italia peggiore. Quella che lucra sulla disperazione dei migranti, sull'immigrazione senza regole. La vergogna del caporalato è tutt'altro che sconfitta nonostante gli impegni di tutti i governi, ma non intendiamo smettere di combatterla", ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni. Quando Meloni ha pronunciato il nome di Satnam Singh l'Aula si è alzata in piedi, e accanto a lei lo hanno fatto anche i due vicepremier Matteo Salvini e Antonio Tajani e i ministri, su suo esplicito invito: "Ragà, alzatevi pure voi". In quel momento il ministro degli Esteri Tajani ha informato Meloni di aver fatto anche i visti per la famiglia del bracciante. E Meloni, annuendo, gli ha risposto "bravo".

Meloni ha poi ricordato alcuni degli impegni assunti dal suo governo contro il caporalato: "Questo governo tra i suoi primi atti ha approvato il decreto sulla condizionalità sociale, che introduce sanzioni relative agli aiuti comunitari per le imprese che non rispettano le regole sul lavoro, sulla sicurezza, sulla salvaguardia della salute dei lavoratori, Così come è stato questo governo che ha reintrodotto il reato penale di somministrazione illecita di manodopera, che nel 2016 era stato depenalizzato dal governo Renzi. Abbiamo aumentato il numero di carabinieri del Nucleo Tutela del Lavoro, abbiamo sbloccato il ruolo degli ispettori Inps e Inail. Intendiamo anticipare le assunzioni previste per Inps e Inail, destinate proprio all'incremento dell'azione ispettiva. Introdurremo il sistema informativo contro il caporalato, che metterà in relazione le banche dati per intensificare il monitoraggio e la lotta al fenomeno. Pene più severe per i criminali, controlli molto più stringenti. Intendiamo anche valorizzare la rete agricola di qualità, con il concorso delle rappresentanze sindacali e datoriali, con una loro maggiore responsabilizzaione. Ognuno deve fare la propria parte, noi legislatori, ovviamente ma anche chi rappresenta la spina dorsale della filiera produttiva italiana".

Meloni aveva già condannato il gravissimo episodio di sfruttamento, esprimendo vicinanza alla moglie e alla famiglia di Singh: "Sono atti disumani che non appartengono al popolo italiano, e mi auguro che questa barbarie venga duramente punita".

Tajani conferma: "Visti rilasciati per la famiglia di Singh"

"I nostri uffici consolari in India hanno appena rilasciato i visti d’ingresso in Italia per la sorella di Soni, la cognata del bracciante morto nell’Agro Pontino. Ringrazio l'Ambasciata d'Italia a New Delhi per il lavoro di assistenza che continuano a fare anche con il resto della famiglia", è il tweet del ministro degli Esteri Antonio Tajani.

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