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Cosa ha detto La Russa sul premierato e sui poteri del Presidente della Repubblica

Il presidente del Senato ha parlato esplicitamente di ridimensionare i poteri del capo dello Stato con la riforma sul premierato, facendo insorgere le opposizioni: “Il vero obiettivo è Mattarella”, dice il Pd. La Russa replica: “Chi non capisce è in malafede”.
A cura di Tommaso Coluzzi
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Meno poteri al Presidente della Repubblica, più margine di manovra per il presidente del Consiglio. L'equazione del premierato è sostanzialmente già questa, ma Ignazio La Russa la mette in chiaro sollevando un polverone di polemiche da parte delle opposizioni. Il presidente del Senato, che ricopre la seconda carica dello Stato proprio dopo Sergio Mattarella, ha parlato della riforma Casellati durante gli auguri di fine anno con la stampa parlamentare: "Lascerebbe al capo dello Stato i compiti che i padri costituenti vollero, ridimensionando quelli che nel tempo hanno dovuto meritoriamente allargare per supplire alle carenze della politica – ha detto La Russa – quelli non strettamente previsti dalla Costituzione".

La Costituzione è nata "dopo la dittatura" e dunque "preoccupata giustamente di evitare una ripetizione di privazione della libertà", ha ricordato La Russa. È una Carta "bellissima nella prima parte", ma "forse emendabile oggi nella seconda" proprio perché "quel pericolo di allora io non lo vedo e credo che non ci sia". Perciò "deve e può essere cambiata nella seconda parte". Al di là della sua opinione personale – che La Russa ha più volte espresso, spiegando che non è del tutto d'accordo con la riforma del governo Meloni – il presidente del Senato ha garantito che sarà garante dei lavori parlamentari di maggioranza e opposizione.

La Russa è stato sommerso dalle critiche delle opposizioni: per Federico Fornaro, del Partito Democratico, il presidente del Senato ha "gettato la maschera e indicato qual è il vero obiettivo della riforma del premierato", ovvero "ridurre gli attuali poteri del Presidente della Repubblica". Sulla stessa linea il collega del Pd e leader dei senatori dem Francesco Boccia: "È un disegno pericoloso e La Russa sa bene che la nostra Costituzione verrebbe alterata dalla riforma del premierato". Il portavoce di Europa Verde, Angelo Bonelli, è stato ancora più duro: "È inaudito che la seconda carica dello Stato possa fare affermazioni tanto oltraggiose, di fatto ha detto che il Presidente della Repubblica agisce al di fuori della Costituzione – ha sottolineato – Un attacco così diretto al capo dello Stato non può che richiedere dimissioni immediate".

Nel tardo pomeriggio, lo stesso La Russa è intervenuto nuovamente: "Colpa mia che dimentico sempre che quando si parla di riforme bisogna stare attenti a chi non capisce per analfabetismo costituzionale o a chi fa finta di non capire per inveterata malafede – ha scritto in una nota – Oggi tutti i giornalisti presenti hanno capito bene, credo, le mie parole sul progetto di riforma costituzionale futura che non modifica i poteri del Presidente della Repubblica. Il totale rispetto verso il Presidente Mattarella è tanto ovvio quanto conclamato".

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