Cosa ha detto il sindaco di Przemysl che ha contestato Salvini in Polonia per la maglietta di Putin
"A questa persona, che definite vostro amico, e che sarebbe venuta qui a trovare gli sfollati ucraini che arrivano nel nostro Paese, vorrei chiedere: quando è andato nei centri per i rifugiati al confine indossava questa maglietta con sopra la faccia di Putin?": sono queste le parole pronunciate dal sindaco di Przemysl a Matteo Salvini, arrivato nella cittadina polacca per "aiutare" di persona nell'accoglienza dei profughi ucraini. "Mi dispiace senatore, ma qui non c'è rispetto per lei", avrebbe detto ancora Wojciech Bakun, questo il nome del primo cittadino, rifiutandosi poi di ricevere Salvini e mettendo in mostra la maglietta bianca con la faccia di Putin indossata dal leader della Lega in una visita a Mosca nel 2018. E infine: "Io non la ricevo, venga con me al confine a condannare Putin".
L'ex ministro dell'Interno non ha voluto commentare quanto accaduto. Si è piuttosto limitato a scrivere in un tweet: "Qui Polonia. Domani 50 bimbi e donne in fuga dalla guerra prenderanno un pullman e arriveranno in Italia, trovando casa e pace. Questo mi riempie il cuore di gioia, le polemiche le lascio ad altri".
È invece intervenuto a commentare nel merito quanto accaduto Matteo Renzi: "Ho detto a Salvini in tutti i modi che in questa fase serve la politica, non le pagliacciate. Questo sindaco polacco glielo ha spiegato in modo ancora più chiaro. Meglio se Salvini torna a casa prima possibile, meglio per lui dico", ha scritto su Twitter il leader di Italia Viva.
Nel video, diventato virale sui social, si vedono anche dei reporter e fotografi italiani contestare Salvini: "Sei un pagliaccio, buffone. Vai a casa". Il leader del Carroccio si è limitato a replicare: "Sono qui per aiutare chi scappa dalla guerra. Portare medicine, vestiti, giochi e portare in Italia donne e bambini, ne vale sempre la pena, per la polemica politica c'è sempre tempo".
E infine ha concluso: "Sono il primo politico a venire qui? Spero che ne arrivino altri, se ciascuno fa il suo e aiuta una famiglia…la Polonia sta facendo tantissimo, un milione di rifugiati, mentre l'Europa dovrebbe fare di più. La Polonia è lasciata un po' da sola".