Cosa ha detto il ministro Piantedosi sul naufragio di Cutro in cui sono morti almeno 72 migranti
"Il governo ha immediatamente accolto l'invito del Parlamento di riferire in merito al naufragio di Steccato di Cutro". Comincia così il discorso del ministro dell'Interno, Matteo Piantedosi, oggi alla Camera dei deputati. Il titolare del Viminale è in Parlamento per un'informativa dettagliata sui fatti di Crotone, il naufragio che ha sconvolto l'Italia e l'Europa in cui hanno perso la vita decine di migranti, molti dei quali bambini. "Voglio rinnovare il cordoglio personale e del governo per le vittime di questo ennesimo e tragico naufragio. Il bilancio non è ancora definitivo, le vittime per ora sono 72 di cui 28 sono minori. Sono stati fermati un cittadino turco e due pakistani, e si è alla ricerca di un quarto scafista – dice Piantedosi – Rinnovo la profonda gratitudine alla Calabria che da sempre accoglie con grande generosità i migranti che approdano sulle sue coste".
"Gli elementi acquisiti dai superstiti richiedono ulteriori accertamenti. La traversata parte dalla Turchia alle 3 del 22 febbraio, in condizioni meteo che dopo due o tre giorni peggiorano. Erano presenti circa 180 persone, oltre a 4 scafisti. Avviene un trasbordo su un'altra nave per via di un guasto al motore – racconta Piantedosi, utilizzando i racconti dei superstiti – Gli scafisti li costringono a stare sottocoperta. Dopo una navigazione di quattro giorni il 25 febbraio gli scafisti decidono di aspettare davanti alla Calabria, poi decidono di sbarcare in un luogo più sicuro di notte".
Il ministro dell'Interno spiega poi la dinamica del naufragio: "Intorno a l'una e trenta, nonostante le condizioni meteo, gli scafisti decidono di riprendere la navigazione". Nel frattempo le due unità navali della Guardia di Finanza cercano la nave, ma devono rientrare in porto alle tre e trenta per via delle condizioni meteo avverse.
"La navigazione era proceduta fino alle cinque e trenta, fino a vedere gli abbaglianti, ma gli scafisti hanno effettuato una brusca virata temendo la presenza delle forze dell'ordine". In quel momento due scafisti si buttano in acqua, mentre molti scappano in mare. "Una forte onda capovolge la barca di legno, distruggendola". Sempre secondo quanto ricostruito dai racconti dei migranti superstiti.
"L'esigenza di tutela della vita ha sempre la priorità. In altre parole, le attività di soccorso che competono i ministeri dell'Interno e dei Trasporti richiedono sempre una sinergia, quando si tratta di salvare persone in mare", continua il titolare del Viminale.
"Sostenere che i soccorsi sarebbero stati impediti dal governo costituisce una grave falsità, in primis nei confronti dei nostri operatori impegnati quotidianamente in mare in scenari particolarmente difficili – attacca Piantedosi – Trovo incomprensibile aver messo in correlazione il decreto Ong e il naufragio di Cutro, perché in quella zona non hanno mai operato navi delle organizzazioni non governative".
Il ministro dell'Interno fa poi un lungo elenco di vittime delle traversate nel Mediterraneo, tra le proteste delle opposizioni. Per dimostrare che l'operato dell'esecutivo c'entra poco con la tragedia, anzi: "Questo governo ha finalmente riportato il tema migratorio al centro dell'agenda politica". Poi torna a ribadire che il governo ha potenziato i corridoi umanitari e varato un decreto Flussi particolarmente ampio.
"Quella di Cutro è una tragedia che ci addolora profondamente. Gli scafisti hanno tenuto nascosti i migranti sottocoperta in condizioni disumane. Hanno scelto di sostare molte ore davanti alle coste calabresi per sbarcare di notte e in un luogo isolato. Hanno determinato il naufragio – conclude Piantedosi – A questo comportamento criminale ho fatto riferimento, non volevo colpevolizzare le vittime. E mi dispiace profondamente che il senso delle mie parole sia stato diversamente interpretato". Boato dell'opposizione.