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Autonomia, Lep e federalismo fiscale: cosa ha detto il ministro Giorgetti nella sua audizione

Il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, è intervenuto in audizione in commissione per parlare dell’attuazione del federalismo fiscale. Ieri aveva fatto il punto sui conti pubblici, assicurando che la prossima non sarà una “manovra lacrime e sangue”.
A cura di Annalisa Girardi
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Una "riforma di rilievo" che "restituisce ai territori la possibilità di valorizzare le potenzialità e le risorse" di ciascuno. È la descrizione che il ministro dell'Economia, Giancarlo Giorgetti, fa della riforma dell'Autonomia differenziata durante la sua audizione in commissione per l'attuazione del federalismo fiscale. Il numero due della Lega, che ieri aveva fatto il punto sui conti pubblici assicurando che la prossima non sarà una "manovra lacrime e sangue",  parla di una "maggiore efficienza rispetto alla gestione centralizzata di alcune funzioni", sottolineando però la necessità di fare "un bilanciamento tra garanzia dei diritti e costi". In questo contesto, prosegue, vanno considerati sia i costi standard delle prestazioni che il loro livello, "in modo da contemperare la garanzia costituzionale dei diritti sociali su tutto il territorio nazionale e l'uniformità dei livelli essenziali di servizio con la necessaria sostenibilità delle finanze pubbliche".

Giorgetti spiega che "gli spazi effettivi di autonomia tributaria delle regioni si sono ridotti negli ultimi anni", in particolare per la "deducibilità integrale del costo del lavoro dalla base imponibile dell'Irap" e per la "esclusione dal tributo delle persone fisiche esercenti attività commerciali ed esercenti arti e professioni, disposta dalla legge di bilancio per il 2022″. Per queste ragioni, continua, è importante "procedere all'individuazione dei livelli essenziali delle prestazioni (Lep) che rappresentano un prerequisito essenziale per valutare le risorse necessarie a finanziare in ciascuna Regione le funzioni fondamentali e i diritti civili e sociali da garantire su tutto il territorio nazionale".

Il ministro annuncia poi l'arrivo dei decreti necessari per realizzare il federalismo fiscale: "La legge delega 111/2023 prevede anche di razionalizzare i tributi regionali, oltreché di semplificare gli adempimenti e gli altri procedimenti tributari, di modificare, abolire o trasformare alcuni tributi. Sono in corso le attività istruttorie per predisporre uno o più decreti attuativi di tali principi, anche per superare gli ostacoli operativi che hanno impedito la completa realizzazione del federalismo fiscale".

Continuando a parlare della riforma fiscale, Giorgetti ha aggiunto che il linea con gli impegni assunti in riferimento al Pnrr, la legge delega "ha individuato specifici principi e criteri direttivi affinché il governo possa realizzare la piena attuazione del federalismo fiscale regionale" modificando la normativa del 2011. "La realizzazione del federalismo simmetrico prevede che a seguito dall'abolizione dei trasferimenti erariali, nelle Regioni a statuto ordinario dovrà essere assicurato un ammontare di risorse tale da lasciare in ogni caso invariata la pressione fiscale sui contribuenti", ha poi proseguito.

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