Cosa ha detto il generale Vannacci su una sua candidatura alle elezioni europee
Il generale Vannacci scherza, ci gioca, ma alla fine – forse – si candiderà davvero. Nei giorni in cui continuano a uscire sui giornali retroscena che raccontano di un accordo segreto già siglato con la Lega di Matteo Salvini – che appare l'unico grande partito disposto a candidare veramente il discusso generale, visti i diversi episodi in cui il leader del Carroccio ha espresso un apprezzamento pubblico per lui – Vannacci torna a parlare, rilasciando una lunga intervista al Fatto Quotidiano. Tra una lettura dei dati abbastanza surreale, in cui si lamenta della distanza tra la rappresentazione "non etero" in prima serata e le stime delle persone omosessuali in Italia, e il solito attacco alle minoranze che discriminano la maggioranza, il generale dice la sua anche sulle voci di una candidatura alle elezioni europee di giugno 2024.
A domanda diretta, Vannacci risponde secco: "Sono un soldato". Poi chiede alla giornalista del Fatto: "Lei mi voterebbe se mi presentassi? Potrei farci un pensierino". E sulla gestione economica della eventuale candidatura, aggiunge: "Se dovessi farla userò il denaro che ho a disposizione, i finanziamenti di chi mi dovesse appoggiare e i proventi del libro". Non male, insomma, anche perché i proventi del libro – se le vendite fossero in linea con le 230mila copie di cui parla il generale – non sarebbero proprio spiccioli.
Certo Vannacci – che nel frattempo è stato messo ufficialmente sotto inchiesta interna per i contenuti del suo libro e si è preso un mese di licenza – è sicuro di piacere alla gente, come spiega lui stesso: "Credo che una buona fetta della società si ritrovi in quello che esprimo – dice ancora nell'intervista – Quando vado in giro molte persone si vengono a complimentare, mi dicono di andare avanti, di non mollare, di non tornare indietro. Persone di tutti i tipi: umili, benestanti, ex militari, operai". Insomma, il generale piace un po' a tutti, ma per esserne davvero sicuro non gli resta che candidarsi. Dalla Lega non sembrano aspettare altro.