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Cosa ha detto Giorgia Meloni alla fine del vertice Nato di Washington

La presidente del Consiglio Giorgia Meloni al termine del summit della Nato a Washington ha risposto a diverse domande dei giornalisti: dal sostegno all’Ucraina nonostante lo scetticismo degli alleati – su tutti Matteo Salvini – alle condizioni di Joe Biden e le trattative in Unione europea.
A cura di Luca Pons
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Si è concluso il vertice Nato di Washington, con la maggior parte delle decisioni fondamentali prese già ieri, soprattutto per quanto riguarda l'ingresso dell'Ucraina. Nell'ultima giornata del summit la presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha avuto diversi incontri bilaterali, tra cui quello con il presidente ucraino Zelensky. Nel complesso, Meloni ha detto di essere "soddisfatta" dai risultati del vertice, soprattutto per "la creazione di un inviato speciale per il fianco Sud", una nuova carica per la quale l'Italia proporrà una sua candidatura.

Ha parlato in modo positivo del presidente degli Usa Biden, ha ribadito il sostegno all'Ucraina (dicendo che le posizioni scettiche di Matteo Salvini non sono "un problema"), e ha parlato delle trattative in corso nell'Unione europea. In più,  ha detto che l'Italia continuerà a "incrementare" la spesa militare, puntando all'obiettivo del 2% del Pil richiesto dalla Nato, compatibilmente con le nostre possibilità".

Meloni su Biden: "Mi ha fatto bella impressione, su elezioni non faccio ingerenze"

Le domande dei giornalisti, inevitabilmente, si sono concentrate anche sul presidente degli Stati Uniti Joe Biden e sulle sue condizioni di salute: "L'ho visto bene", ha semplicemente detto Meloni, "ho parlato con Biden in diverse occasioni, mi ha fatto una bella impressione, l'impressione del presidente degli Stati Uniti d'America. Insomma, di una persona che sta lavorando, che ha organizzato un ottimo vertice".

Sul risultato delle elezioni statunitensi a novembre, Meloni non si è sbilanciata troppo: "Io sono stata una vittima delle ingerenze straniere nei miei affari interni, quindi non ne faccio. L'Italia e gli Stati Uniti sono due nazioni che hanno dei rapporti estremamente solidi, non sono mai cambiati nonostante il mutare dei governi. Poi le mie idee politiche le conoscete bene, sono presidente dei Conservatori europei, dove è iscritto anche il Partito repubblicano" come esterno.

Ucraina, no ai dubbi di Salvini sull'invio di armi

Al centro del summit c'è stata la questione dell'Ucraina. Per Meloni "fermo restando che la Nato non è in guerra con la Russia, sono stati annunciati importanti strumenti di sostegno per l'Ucraina", tra cui un piano da 40 miliardi di euro di aiuti militari. L'Italia ha già inviato sistemi per la difesa antiaerea al governo ucraino, e ne è "fiera", ha detto la premier: "Alcuni dicono che continuare ad inviare armi a Kiev alimenta il conflitto, ma dipende da cosa si invia. Noi facciamo un lavoro di difesa, che difende civili ed evita un'escalation".

Meloni è stata anche chiamata a rispondere direttamente sullo scetticismo di Matteo Salvini riguardo all'invio di armi all'Ucraina: "La maggioranza è sempre stata molto compatta in questa materia. Abbiamo detto dall'inizio che avremmo sostenuto l'Ucraina e ogni iniziativa di pace. È quel che abbiamo fatto con una solidità che non abbiamo visto in tutte le maggioranze che ci hanno preceduto e non vediamo nell'opposizione". E la posizione di Salvini "non è un problema", ha chiuso.

La presidente del Consiglio ha toccato anche il tema della visita di Viktor Orban a Vladimir Putin: "Tutti hanno detto, ed è così, che non ci fosse un mandato", ma "se fossero iniziative che potessero portare uno spiraglio di pace e di diplomazia non ci vedrei niente di male". Tuttavia, ha continuato, "quando si dà questo segnale e il giorno dopo si ottiene che un ospedale viene bombardato, questo dimostra che non c'è nessuna volontà di dialogo da parte di Putin". Per quanto riguarda invece il viaggio del presidente ungherese da Donald Trump, "non vedo nessuna strategia e nessuna particolare implicazione: i leader politici hanno diritto di incontrare altri leader politici".

Le trattative in Ue e i rapporti con i Patrioti di Le Pen

Infine, Meloni ha risposto ad alcune domande sul futuro dell'Unione europea. Sul sostegno di Fratelli d'Italia e dei Conservatori a Ursula von der Leyen, la presidente della Commissione "incontrerà il nostro gruppo e a valle di quello che lei dirà chiaramente dialogheremo con le altre delegazioni e decideremo che cosa fare". Parlando da premier, invece, ha aggiunto: "Il mio obiettivo unico obiettivo è portare a casa per l'Italia il massimo risultato possibile, non in ragione del suo governo, non in ragione dei miei rapporti personali con questo o quell'altro leader ma in ragione del suo peso".

Sul tavolo c'è anche la questione del nuovo gruppo di estrema destra dei Patrioti, che è diventato il terzo gruppo in Parlamento ed è stato isolato dagli altri con il meccanismo del ‘cordone sanitario'. Meloni però ha ricordato che "nel gruppo di Le Pen c'è Salvini, come c'è Vox che fino a pochi giorni fa era in Ecr". Dunque è possibile che ci siano "ottimi rapporti e forme di collaborazione. Ci sono materie su cui siamo meno vicini e altre in cui ci sono più convergenze, ma certi schematismi non mi appartengono".

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