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Cosa ha deciso il governo Meloni sugli aiuti per le bollette di luce e gas che scadono il 31 marzo

I bonus bollette e gli altri sostegni per famiglie e imprese scadranno il 31 marzo 2023. Così, il governo ha annunciato che martedì 28 marzo il Consiglio dei ministri esaminerà un nuovo decreto Bollette. Rinnovato il bonus sociale, mentre tornano gli oneri di sistema per l’elettricità.
A cura di Luca Pons
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A pochi giorni dalla scadenza di tutti gli aiuti previsti nell'ultima legge di bilancio, il governo Meloni approverà un altro decreto Bollette per sostenere le spese di luce e gas delle famiglie e delle imprese italiane. Secondo quanto comunicato da fonti governative, il nuovo dl sarà approvato dal Consiglio dei ministri martedì prossimo, il 28 marzo, e costerà 4,9 miliardi di euro. Sarà l'ultima occasione utile per il governo, dato che il 31 marzo i bonus già esistenti scadranno.

Bonus sociale prorogato fino a giugno 2023, Iva sul gas ancora al 5%

Come anticipato nei giorni scorsi, il bonus sociale sarà rinnovato. L'aiuto, che è rivolto alle famiglie con un Isee, non dovrebbe durare però per tutto l'anno. Secondo le anticipazioni, ci sarà un altro mini rinnovo: bonus prorogato fino a giugno 2023, e poi il governo valuterà nuovamente in base alla situazione del mercato dell'energia e dell'economia italiana. Non sono state trovate risorse sufficienti, quindi, per rinnovare il bonus sociale fino a dicembre 2023.

Anche un altro intervento sul prezzo dell'energia dovrebbe essere prorogato: si tratta dell'Iva sul gas, mantenuta al 5%. Normalmente, l'imposta è fissata al 10% oppure al 22% per il metano, a seconda degli scopi industriali o civili per cui viene utilizzato. Dall'anno scorso, invece, il governo Draghi era intervenuto abbassando l'Iva anche per contenere i costi in bolletta, e questa decisione è stata confermata dall'esecutivo di Giorgia Meloni.

Tornano gli oneri di sistema nelle bollette della luce

Anche gli oneri di sistema nelle bollette del gas, che negli ultimi mesi nelle bollette degli italiani sono stati azzerati, continueranno a rimanere nulli. In questo caso, l'ossatura del decreto legge non specifica fino a quando saranno valide queste proroghe. È possibile che, come nel caso del bonus sociale, anche gli interventi sull'Iva del gas e sugli oneri di sistema saranno validi fino a giugno 2023.

Ritorneranno, invece, gli oneri di sistema per le bollette elettriche. Ci sarà quindi un aumento nelle fatture dell'elettricità di famiglie e imprese, a partire da aprile 2023. Le bollette elettriche però "potranno contare su altri benefici", ha rassicurato il governo, forse riferendosi al bonus sociale per alcune famiglie e ai crediti d'imposta per le aziende.

Sì ai crediti d'imposta per le aziende, non arriva il nuovo meccanismo di calcolo delle bollette

Per quanto riguarda il riscaldamento, il decreto dovrebbe muoversi su due piani. Da una parte, ci sarà un "contributo temporaneo" per compensare in parte le spese fatte per riscaldarsi, senza limite di reddito. Si tratterà probabilmente di una somma relativamente ridotta, dato che i mesi da aprile in poi richiederanno meno riscaldamento dei precedenti.

Dal 1 ottobre 2023, invece, partirà un regime di "consumo standardizzato" i cui dettagli sono ancora "da definire", ha sottolineato il governo. In pratica, si parla di uno sconto in bolletta per il riscaldamento se il prezzo supera una certa soglia. Resta da chiarire quale sarà questa soglia.

Lo stesso vale per i crediti d'imposta, che saranno mantenuti, "con un sistema diverso se il prezzo supera una certa soglia". Anche in questo caso, i dettagli andranno definiti nei giorni che mancano prima della riunione del Consiglio dei ministri. È già stato chiarito, comunque, che i crediti riguarderanno tutte le imprese – non solo quelle energivore – e si applicheranno alle spese dell'elettricità e del gas.

Nessuna novità, invece, per quanto riguarda il nuovo sistema di calcolo delle bollette – anticipato mesi fa dal ministro dell'Economia Giorgetti, che aveva stimato di farlo partire già da questa primavera – per spingere a consumare meno. Attualmente, a quanto risulta, non ci sono le condizioni per farlo partire.

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