Cosa ha deciso il Consiglio dei ministri del governo Meloni: ok alla Nadef e al decreto Ministeri
Il governo Meloni ha dato il via libera alla Nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza, la Nadef, e al nuovo decreto che cambia i nomi dei ministeri, stabilisce una serie di comitati interministeriali e definisce le competenze dei vari dicasteri. Secondo quanto si apprende, inoltre, l'entità della manovra netta 2023 viene stimata per circa 21 miliardi di euro e sarà destinata interamente al contrasto del caro energia.
Nella Nadef appena approvata dal Cdm, inoltre, il deficit programmatico per quest'anno è fissato al 5,6% del Pil, a fronte di una stima tendenziale al 5,1%. Per il prossimo anno il deficit programmatico scende al 4,5%, per poi attestarsi al 3,7% nel 2024 e al 3% nel 2025. Per quanto riguarda il Pil, invece, la crescita sarà del 3,7% nel 2022, per poi frenare il prossimo anno allo 0,6% programmatico. Il governo Draghi aveva previsto il 3,3% per quest'anno.
Quanto alla legge di Bilancio che nascerà proprio dalla Nadef appena approvata, invece, il governo italiano "intende affrontare in maniera prudente e ragionata la stesura della manovra finanziaria". Lo ha detto Giorgia Meloni ieri alla presidente della Commissione Ue, Ursula Von der Leyen, durante il loro colloquio a Bruxelles. La presidente del Consiglio avrebbe dato anche delle tempistiche: una decina di giorni per presentare la manovra.
Nessuna novità, intanto, sulla questione bollette. Il nuovo decreto Aiuti – il quater – dovrebbe arrivare in Consiglio dei ministri la prossima settimana, con un tesoretto di una decina di miliardi lasciato in eredità dal governo Draghi grazie all'extra-gettito. Si va verso la conferma delle misure già in vigore.
Cos'è la Nota di aggiornamento al Def
La Nadef, Nota di aggiornamento al Def (il Documento di economia e finanza), è un documento che il governo italiano deve approvare e presentare alle Camere entro il 27 settembre di ogni anno. Serve ad aggiornare le stime fatte nel Def, che invece va chiuso in primavera, e su cui – in sostanza – si basa la manovra di Bilancio che deve essere varata entro il 31 dicembre. In questo caso, però, il governo Draghi – consapevole del passaggio di consegne – la ha approvata per la sola parte tendenziale e non per quella programmatica. Questo passaggio è stato effettuato oggi dal governo Meloni.