Cosa ha deciso di fare il governo per fermare la violenza sulle donne: le nuove misure in Cdm
Braccialetto elettronico che scatta in automatico, distanza minima dalla vittima, tempi più stringenti per l'applicazione delle misure cautelari. Nel disegno di legge contro la violenza sulle donne, che oggi verrà discusso in Consiglio dei ministri nel tardo pomeriggio, ci saranno una serie di nuove misure per fermare la "scia di sangue", per usare parole della ministra Roccella, che continua a lasciare le sue tracce in tutta l'Italia. Il caso dell'omicidio di Giulia Tramontano, che ha colpito particolarmente l'opinione pubblica per l'efferatezza del delitto, è solo l'ennesimo episodio. Il governo ha deciso perciò di intervenire, con un provvedimento su cui era già al lavoro da tempo.
Tutto ruota intorno a una serie di misure di cui ha già parlato nei giorni scorsi il ministro dell'Interno, Matteo Piantedosi. Il piano del governo consiste, in sostanza, nel rendere più rapida e puntuale l'applicazione di alcune norme. Nei casi che riguardano la violenza sulle donne, insomma, i pm dovranno seguire tempi più stringenti: l'applicazione del braccialetto elettronico arriverà di default, salvo diversa valutazione del giudice; l'indagato dovrà rispettare una distanza minima dalla vittima di almeno 500 metri; si accorciano i tempi per arrivare alla decisione di applicare delle misure cautelari, così come quelli per poi renderle effettive.
Il governo prevede anche di avviare alcuni magistrati verso una carriera specialistica, in modo da avere un gruppo di giudici che si occupino in maniera continua di violenza sulle donne. I reati di questo tipo, inoltre, verranno considerati prioritari, sempre nell'ottica di rendere più rapida la giustizia. La lettura del governo è chiara: tagliando i tempi si possono salvare centinaia di vite e arginare il fenomeno. Solo il tempo – anche in questo caso – potrà dire se è abbastanza.