Cosa faranno le opposizioni dopo il voto alle Europee: “Dobbiamo costruire alternativa alla destra”
Il Partito democratico è "l'alternativa alla destra più credibile". Lo ha messo in chiaro Elly Schlein durante la conferenza stampa per commentare i risultati delle elezioni europee, che hanno visto i dem portare a casa un 24%, restringendo il divario con Fratelli d'Italia. "Siamo il perno indiscusso per la costruzione dell'alternativa, siamo la prima forza di opposizione e per questo sentiamo la responsabilità della costruzione dell'alternativa. Continueremo a lavorare testardamente unitari, per costruire una coalizione progressista su temi concreti", ha aggiunto. Giuseppe Conte, da parte sua, ha ammesso il risultato "deludente" del Movimento Cinque Stelle – che secondo l'ultimo aggiornamento di Eligendo arriva al 9,99% – aprendo a una "riflessione interna" e al "dialogo sempre più intenso" con le altre forze di opposizione. Tra queste chiaramente anche l'Alleanza Verdi e Sinistra, che può contare su un ottimo risultato: il 6,7% dei voti, ormai a pochi punti di distanza da M5s, Forza Italia e Lega.
"Questo non è che l'inizio. Non è un traguardo, è un punto di partenza. Cresceremo ancora molto nei prossimi anni con un'idea in testa: costruire un'alternativa alla destra di questo Paese. Ai leader delle altre forze di opposizione diciamo: ora è il momento di costruire una convergenza, a cominciare dal premierato e dall'autonomia differenziata, ci vuole responsabilità e coraggio. Rilanciamo questo appello e anche questo invito", ha commentato il leader di Sinistra Italiana, Nicola Fratoianni, alle prime notizie sui risultati.
Insomma, che stiano facendo i conti con un risultato migliore delle attese o con un brusco calo di voti, le forze di opposizione all'indomani delle elezioni europee sembrano tutte d'accordo sul fatto che sia arrivato il motivo di mettersi al tavolo per discutere di come costruire una seria alternativa alle forze di governo, con una coalizione progressista che parta dalle battaglie comuni.
E poi ci sono Azione e Italia Viva, che non sono riuscite a superare la soglia di sbarramento del 4%, rimanendo fuori dal Parlamento europeo. Matteo Renzi e Carlo Calenda non sono riusciti a mettersi d'accordo e i voti per le forze di centro si sono sparpagliati. "Io sono sempre disponibile al dialogo, il punto è su quali valori", ha detto il leader di Azione parlando della possibilità di un accordo con le altre forze di opposizione. Renzi, da parte sua, rimane concentrato sul progetto centrista. E ha messo in chiaro: "Personalmente credo che il percorso – necessario – per la costruzione di questa casa libdem, riformista e popolare debba essere portata avanti da persone nuove, diverse da chi ha fatto fallire il Terzo Polo".