Cosa è successo tra Salvini e Zelensky e perché non si sono incontrati a Roma
Il vicepremier Matteo Salvini ha dato pieno appoggio al governo e agli accordi che sono stati rinnovati ieri al vertice tra la presidente del Consiglio Meloni e il presidente ucraino Zelensky. "Condivido le parole di Meloni nel merito e nei fatti", ha detto il ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini a Il Caffè della Domenica, su Radio 24, a proposito del colloquio tra Meloni e Zelensky, al termine del quale è stata anche diramata una dichiarazione congiunta.
"Sin dall'inizio come Lega in Europa e in Italia abbiamo sempre approvato interventi in difesa del popolo ucraino", ha aggiunto nell'intervista in radio Salvini. "L'importante è che l'obiettivo è quello della pace che tutti si devono dare", ha spiegato il leader della Lega. Ma la sua assenza agli incontri con Zelensky ieri si è notata, anche e soprattutto per i distinguo e per le posizioni spesso critiche rispetto all'invio di armi, che secondo il Carroccio può rischiare di generare un'escalation.
Lo aveva detto molto chiaramente il capogruppo della Lega Romeo, in occasione delle comunicazioni di Meloni al Senato in vista del Consiglio europeo del 23 e 24 marzo scorsi: "Siamo preoccupati – aveva detto Romeo – per come stanno andando le cose sul fronte della guerra tra Russia e Ucraina".
"Il problema – aveva detto Romeo – non è il sostegno militare all’Ucraina ma una corsa ad armamenti sempre più potenti, con il rischio di un incidente da cui non si possa più tornare indietro. Siamo certi che una escalation del conflitto riuscirà a tenere lontana la guerra dall’Europa e dal nostro paese?".
Salvini però ha provato a dissipare ogni dubbio, circa la sua vicinanza alla linea del governo sulla guerra, e nella giornata di sabato aveva spiegato il perché della sua assenza al vertice con il presidente ucraino: "Non ci sarò, perché non sono né premier né il ministro degli esteri", dicendosi comunque disponibile, come ministro delle Infrastrutture, per dare supporto per la ricostruzione del Paese invaso. "Ci sono aziende italiane che non vedono l'ora di poter dare il loro contributo. Io mi occupo di lavori pubblici", aveva detto. Eppure gli attacchi non si sono fermati.
Secondo Carlo Calenda, leader di Azione, sarebbe stato Zelensky a non voler vedere Salvini: "Ma perché Zelensky avrebbe dovuto incontrare Salvini? Salvini è stato un sostenitore di Putin fino alla vittoria di Meloni, che invece ha tenuto una linea molto coerente che noi condividiamo". Secondo Calenda "Salvini continuava a dire ‘Bisogna fare la pace', che in questo momento vuol dire fare la pace a tutti i costi e consegnare l'Ucraina a Putin. È ovvio che Zelensky non abbia piacere". Attacchi rimandati al mittente da Salvini, che ha replicato così: "Si sono sentiti al telefono? Penso che Zelensky abbia cose più importanti da fare che sentire Calenda. Calenda poveretto è stato tradito da Renzi e soffre. Come tutti gli amori che finiscono male c'è qualcuno che soffre, gli sono vicino umanamente".
Lo stesso Zelensky, tirato per la giacca, si è visto costretto a chiarire la questione: "Non è vero che non ho voluto incontrare Matteo Salvini, lo incontrerei con piacere", ha detto a Porta a Porta. "C'è stata un po' di disinformazione" su questo, ha aggiunto il leader ucraino.
Una dichiarazione che è stata ben accolta dal Carroccio: "Volodymyr Zelensky ha smentito di non aver voluto incontrare il vicepremier e ministro Matteo Salvini: il presidente ucraino ha messo la parola fine a menzogne e insinuazioni della sinistra italiana e dei suoi giornali. Salvini non ha incontrato Zelensky, oggi, solo perché non era previsto dal programma ufficiale visto il proprio ruolo di titolare delle Infrastrutture e dei Trasporti: il vicepremier e ministro è in sintonia con il presidente Giorgia Meloni, con il capo dello Stato Sergio Mattarella e ha apprezzato il ramoscello d'ulivo che, con la consueta saggezza e sensibilità, il Santo Padre ha donato al leader ucraino". Una nota con cui la Lega tenta di mettere la parola fine a sospetti e polemiche.