video suggerito
video suggerito
Opinioni

Cosa è successo oggi, chi ha vinto e cosa cambia per il Governo Letta

Il Governo ottiene la fiducia con il colpo di scena del voltafaccia del Cavaliere. Ma ora nasce una nuova maggioranza, “a tempo determinato” e cambiano gli equilibri.
287 CONDIVISIONI
Immagine

Una giornata tremendamente complessa, che ha avuto un epilogo forse non prevedibile, ma certamente di fondamentale importanza per il futuro a medio termine del Governo. Letta infatti strappa la fiducia al Senato grazie al supporto di Pd, Scelta Civica, Autonomie, dissidenti del Popolo della Libertà e, come colpo di scena definitivo, dello stesso Silvio Berlusconi. Detto in parole povere e con una forzatura: non è cambiato nulla, ma è cambiato tutto. E ad uscirne tremendamente rafforzato è Enrico Letta, che ha incassato senza colpo ferire il surreale appoggio di Silvio Berlusconi al termine di un dibattito stanco, lento, animato solo dalla rabbia dei 5 Stelle. Un Presidente del Consiglio che ora potrà permettersi di "ignorare" le minacce dei falchi berlusconiani, forte della consapevolezza che i numeri sono dalla sua parte, che c'è una fronda consistente all'interno del Pdl che può per giunta fare affidamento sul vicepremier Angelino Alfano. E i numeri, sui quali Berlusconi ha costruito la sua intera carriera politica, sono impietosi e ben riassunti dallo scatto che vi mostriamo:

Immagine

Un successo tutto politico di Letta, costruito mattone dopo mattone in pura logica "Prima Repubblica". Giocando sulla diplomazia, soprattutto con un intervento morbido e tutto sommato conciliante, ma anche prospettando agli alleati di Governo uno scenario di "incertezza pressocché totale", in un confronto su cui a pesare, più lo spauracchio di una crisi al buio e di nuove elezioni anticipate, è stato il supporto del Capo dello Stato e la volontà di cercare a tutti i costi maggioranze alternative. Insomma, che questa crisi a metà abbia rafforzato Letta è un dato di fatto.

Ma l'altro vincitore del lungo braccio di ferro col Cavaliere è Angelino Alfano. Anche se, più che con lo stesso Berlusconi, il duello è stato con la corrente interna dei "falchi", di coloro che, nella sua lettura, hanno spinto il Cavaliere a premere sull'acceleratore della crisi, "a fini esclusivamente personali". In gioco vi era il riposizionamento dei quadri dirigenti del centrodestra in vista del ritorno a Forza Italia, ma anche il senso stesso di un partito conservatore "sempre in bilico fra tentazione reazionaria e derive populiste". Il ministro dell'Interno è riuscito per la prima volta a mettere con le spalle al muro il Cavaliere, facendo capire di avere i numeri per "resistere" e diventando un punto di riferimento per i tanti parlamentari che guardavano con terrore alla possibilità di un ritorno alle urne in tempi brevi. Alfano ha così tolto dalle mani di Berlusconi lo strumento di pressione principali nei confronti di Letta ed ha mandato un chiaro segnale ai falchi pidiellini: per ora al timone c'è lui. Quanto al futuro, si vedrà: soprattutto se la frattura col Cavaliere sarà ricucita.

Certo è che la politica (nel complesso) continua a collezionare figuracce. Perché più che di normale istituzionale o parlamentare, si dovrebbe parlare di una recita dell'assurdo, di una vera e propria farsa. Addirittura con momenti di involontaria comicità: le urla contro Letta di Scilipoti, il livore di Bondi pochi minuti prima che Berlusconi ufficializzasse il passo indietro, l'aggressività di Zanda che fa offendere Nitto Palma. Insomma, il "fronte" di chi ha perso è molto più ampio.

287 CONDIVISIONI
Immagine
A Fanpage.it fin dagli inizi, sono condirettore e caporedattore dell'area politica. Attualmente nella redazione napoletana del giornale. Racconto storie, discuto di cose noiose e scrivo di politica e comunicazione. Senza pregiudizi.
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views