Cosa è la Confederazione europea che propone Letta e perché l’Ucraina potrebbe farne parte da subito
Il segretario del Partito Democratico Enrico Letta ha proposto di creare una Confederazione europea, un modo per consentire "a quei paesi che sono in attesa, Ucraina in testa, di entrare nella famiglia europea e condividere i grandi valori della famiglia europea".
"Noi stiamo sbagliando nel fare delle promesse ai Paesi candidati, Ucraina in testa, senza mettere in campo delle concrete e serie conseguenze a quelle promesse", perché con le regole attuali "nel 2036 noi saluteremo l'ingresso dell'Ucraina in Ue. Ci sembra credibile e ragionevole con quello che sta succedendo e con le promesse che i leader europei stanno facendo? Io penso che sia ai limiti dell'irresponsabile mettere in campo una strategia di questo genere. Per questo dico che serve una confederazione europea", ha detto il Letta intervenendo al convegno ‘Verso un'Unione per la difesa' al Tempio di Adriano. "Ecco perché l'idea di essere ambiziosi e lanciare una Confederazione europea al di sopra dell'Unione e luogo in cui diamo titolarità a Paesi candidati o potenziali candidati di entrare dentro una famiglia europea".
"Non possiamo fare oggi delle promesse che saranno attuate nel 2036, altrimenti ne pagheremo le conseguenze". ha spiegato questa mattina. La proposta del leader dem è quindi sostanzialmente quella di dare vita a una Confederazione europea che comprenda i 27 Stati membri dell’Unione, l’Ucraina e gli altri 8 paesi dell'Est che vorrebbero entrare a far parte dell'Ue. Se si dovesse applicare la procedura standard di adesione l'Ucraina entrerebbe solo nel 2036 nell’Ue. Invece secondo Letta una Confederazione europea potrebbe essere operativa già da quest'anno. "Si tratta di trovare le materie e le competenze su cui questa confederazione può operare", ha spiegato.
"La immagino – ha aggiunto – come una struttura che si convoca dopo il Consiglio europeo, con i ventisette più i nove esponenti dei Paesi in attesa di entrare nell'Unione. L'adesione ha bisogno di una tempistica che va presa sul serio, altrimenti si sfascia l'Unione Europea. L'obiettivo massimo è immaginare che questa confederazione, un giorno, possa avere al suo interno una protezione simile a quella dell'articolo 42 dei trattati europei, cioè un meccanismo di mutua assistenza, di mutua difesa".
"La costruzione di questa nuova scatola non è alternativa al percorso di adesione, tutt'altro. È complementare. Bisogna che la confederazione non sia solo una photo opportunity. Penso che sia fattibile", ha aggiunto Letta.
Letta: "Se vince Le Pen è la fine dell'Europa"
Il segretario del Pd Enrico ha parlato anche del ballottaggio per le presidenziali francesi di domenica 24 aprile, in cui si sfideranno il presidente uscente Macron e la leader del Rassemblement National Marine Le Pen: "Se in Francia vincesse Marine Le Pen sarebbe la fine dell'Europa comunitaria. Sarebbe una vittoria di Putin, sarebbe un fatto più importante dell'invasione dell'Ucraina, il percorso dell'integrazione europea sarebbe terremotato". Le Pen tra l'altro ha anche detto che se dovesse essere eletta dell'Eliseo farebbe uscire Parigi dal comando integrato della Nato, lavorando per un riavvicinamento strategico tra l'Alleanza atlantica e la Russia. Le Pen ha però assicurato che Parigi continuerebbe a essere vincolata all'Articolo 5 del trattato atlantico sulla difesa collettiva.
"L'Europa può sopravvivere con una Ungheria guidata da un antieuropeo ma non può andare avanti con un francese antieuropeo", ha spiegato Letta. "I passaggi chiave delle difficoltà europee – ha ricordato il segretario del Pd – sono stati risolti con iniziative franco-tedesche, il Next generation Ue è stato proposto in un vertice bilaterale franco- tedesco, se immagino Le Pen al posto Macron non ci sarebbe questa iniziativa. La vittoria di Le Pen sarebbe la più grande vittoria di Putin, più importante di una potenziale invasione dell'Ucraina, vorrebbe dire che l'idea putiniana terremota il cuore della costruzione europea".
"Il voto di domenica in Francia riguarda anche noi e tutta l'Europa. Questo è ormai il senso della costruzione di un'Europa sempre più integrata. Il voto di domenica è talmente importante che oggi su La Stampa e ieri su Le Monde è uscito un appello di tre primi ministri, Costa, Sanchez e Scholz a favore di Macron e contro Le Pen. Io sottoscrivo quell'appello perché la vittoria di Le Pen significherebbe la fine dell'integrazione europea.La vittoria di Le Pen avrebbe un effetto devastante sull'Europa come l'abbiamo costruita fino a oggi", ha dichiarato ancora.